Proseguono le visite guidate alla Salina Camillone.

PROSEGUONO LE VISITE GUIDATE ALL'ANTICA SALINA CAMILLONE.
La scoperta dei metodi tradizionali di produzione del sale
di una storica salina a "raccolta multipla"

Proseguono fino al 15 settembre 2005 le visite guidate all'antica salina "Camillone", promosse dal Gruppo Culturale Civiltà Salinara. Le "visite" sono in calendario al giovedì e alla domenica pomeriggio, alle ore 17,30 e costituiscono un appuntamento molto frequentato ed apprezzato dai cervesi e dai turisti.
La salina Camillone è l'unica superstite delle 200 che in epoche passate costituivano le antiche saline di Cervia, caratterizzate dal metodo di produzione denominato "a raccolta multipla" o "artigianale". Tale metodo venne praticato fino al 1959, anno della radicale trasformazione nel sistema a "raccolta unica" o "industriale".
La salina Camillone ha una superficie evaporante di mq. 21181 ed una superficie salante di mq. 2650, dove si concentra il momento terminale della raccolta di quello che un tempo veniva chiamato "l'oro bianco". La Salina Camillone costituisce una sorta di museo all'aria aperta, dove i turisti possono vedere all'opera i salinari volontari del Gruppo Culturale Civiltà Salinara, utilizzare gli strumenti tradizionali che anticamente servivano per la produzione e la raccolta del sale.
Tra questi si possono ammirare: lo zorno ( in dialetto zòran), che sostenuto da 3 stanghe di legno verticale dell'altezza di circa m.3,50 era l'unico attrezzo, che un tempo serviva per trasferire grandi quantità d'acqua dai bacini saliferi bassi a quelli più elevati; il gavaro ( in dialetto ghèvar), che formato da un'assicella di varie dimensioni, con un lungo manico di legno fissato al centro perpendicolarmente, serviva a smuovere il sale nei bacini salanti; le piccole pale (palunzèl in dialetto) , che erano attrezzi di forma rettangolare, di varie dimensioni, costruiti in legno e che venivano utilizzati per i lavori di scarico e accumulo del sale; il carriolo ( carìol in dialetto), che era costruito in legno con la ruota a forma di cilindro, con la cassetta (casèta) che serviva a portare il sale dai bacini salanti (cavedini) all'aia (tomba), dove venivano formati i cumuli di sale; la paniera (panìra), che serviva ai salinari per trasportare il sale dai bacini salanti al carriolo. La paniera anticamente era in vimini intrecciati e poi in legno.
Vi è inoltre la possibilità di vedere la garritta, che un tempo ospitava i militari della Guardia di Finanza, addetti al controllo della produzione e alla prevenzione del contrabbando del sale; la capanna dei salinari e la burchiella, la tipica imbarcazione utilizzata per il trasporto del sale.
La Salina Camillone era in grado di produrre storicamente da 1000 a 2000 quintali di sale , a seconda delle condizioni climatiche. Oggi i cervesi ed i turisti possono ammirare un sale di ottima qualità (il "sale dolce" di Cervia) depositato sull'aia (la cosidetta tomba). Il sale è il frutto di progressive evaporazioni dell'acqua di mare inserita nei bacini evaporanti , alimentate dagli elementi naturali: il sole e il vento. I componenti del Gruppo Culturale Civiltà Salinara, hanno provveduto ad una sistemazione degli argini, ad una accurata pulizia e cilindratura dei bacini (il cui fondo deve essere di natura argillosa ed impermeabile) di questa piccola salina. Le caratteristiche di Cervia e del suo clima, consentono, al termine dei vari processi di evaporazione, di ottenere un sale, al 97,8% cloruro di sodio, privo di impurità o di sostanze che ne modifichino le caratteristiche.
Con l'iniziativa vengono valorizzate testimonianze di cultura materiale, di un lavoro che ha avuto una grande importanza per l'antica "città del sale", quando tale prodotto aveva un valore strategico, in quanto elemento fondamentale per la conservazione degli alimenti. Questo è possibile grazie all'operato del Gruppo Culturale Civiltà Salinara, che conta oggi 300 associati. La salina Camillone costituisce anche un presidio di Slow Food incentrato sul sale come prodotto tipico e legato alla storia del territorio.

L'Ufficio Stampa

Cervia, 24 giugno 2005


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