Nuovo Regolamento dei Consigli di Zona, approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 36 dell'11.5.2017
Per una democrazia rappresentativa e partecipativa di prossimità
I Consigli di Zona sono organismi territoriali di partecipazione, così come previsto dall'art. 31 dello Statuto del Comune di Cervia. Essi sono disciplinati dal Regolamento dei Consigli di Zona, approvato dal Consiglio Comunale il 28 marzo 2011, rispetto alla cui attuazione sono state riscontrate nella pratica delle significative limitazioni. Oggetto del processo partecipativo è dunque la proposta di un Nuovo Regolamento dei Consigli di Zona, inteso come strumento normativo ed operativo capace di favorire e incrementare il coinvolgimento responsabile dei cittadini- portatori di bisogni, interessi, conoscenze, capacità –nelle scelte di governo.
Il processo mira a individuare quali modalità e strumenti (tradizionali e digitali) possono efficacemente integrare le forme della democrazia rappresentativa con quelle della democrazia partecipativa, rendendo più funzionale il sistema di decentramento e l’amministrazione più “prossima” al cittadino. Nello sviluppo della riflessione su quali nuovi strumenti siano davvero in grado di promuovere la partecipazione del cittadino, un ulteriore elemento da considerare è la modalità con cui rendere attiva la presenza di persone straniere, con cui dar voce alle istanze di chi abitualmente non sa o non può farsi sentire, con cui prendere parte non solo all’evidenziare un problema ma anche responsabilmente agire per la sua soluzione.
Gli obiettivi che il progetto intende raggiungere sono:
· Rigenerare e innovare le esperienze di decentramento e partecipazione intraprese.
· Rigenerare il rapporto tra Amministrazione e cittadini.
· Promuovere il dialogo tra le parti e la risoluzione dei conflitti in essere e/o latenti.
· Affrontare i temi posti dal dibattito nazionale sui sistemi di decentramento.
· Approfondire limiti e criticità degli attuali strumenti di partecipazione a disposizione dei CdZ.
· Invidiare disponibilità e opportunità di “altri” strumenti di partecipazione (es. bilancio zonale).
· Coinvolgere il maggior numero di cittadini (culture e generazioni differenti).
· Rendere partecipi anche le minoranze e le realtà che tendenzialmente partecipano poco.
· Valorizzare le realtà locali, l’attivismo e le pratiche inclusive maturate negli anni.
· Attivare punti di vista differenti sul significato di “essere partecipi” alle scelte di governo.
· Favorire la consapevolezza collettiva sul diritto di partecipazione.
· Intrecciare la partecipazione “tradizionale” con la partecipazione “2.0” e “3.0”.