Giovedì, 24 Mar 2011
Sette note per la legalità: apre il bando di “Musica contro le mafie”
Parte il concorso promosso dal Meeting delle etichette indipendenti di Faenza e dal festival Politicamente Scorretto, il gran finale con un concerto il 19 novembre a Casalecchio di Reno
21/03/2011
Bologna
Mettere la musica al servizio della lotta alla criminalità organizzata. È questo l’obiettivo di “Musica contro le mafie”, la rassegna musicale alla seconda edizione promossa da Mei (Meeting delle etichette indipendenti di Faenza) e da Politicamente Scorretto, il progetto a cura dell’istituzione Casalecchio delle culture in collaborazione con Carlo Lucarelli e l’associazione Libera di Don Ciotti.
Il concorso è rivolto a musicisti di qualsiasi età che con la loro musica originale abbiano trattato la tematica del contrasto alle mafie italiane, senza distinzione di territorio. Per partecipare è necessario compilare, in tutte le sue parti, entro il 30 settembre 2011, il modulo di iscrizione che si trova sia nel sito del Mei sia in quello di Politicamente scorretto. Naturalmente il bando è aperto a tutti i generi musicali e gli artisti selezionati avranno la possibilità di esibirsi alla finalissima di “Musica contro le Mafie” in programma il 19 novembre a Casalecchio di Reno (Bologna) durante la rassegna Politicamente Scorretto 2011. Il vincitore, scelto da una qualificata giuria di cui fa parte tra gli altri Marco Ambrosi del gruppo Nuju, si esibirà al Mei a Faenza.
“L’Emilia-Romagna non è immune alle infiltrazioni mafiose – afferma l’organizzatore del Mei Giordano Sangiorgi –. Per questo è importante sensibilizzare la collettività e i giovani sui temi della legalità e della giustizia”. La referente regionale di Libera Roberta Bussolari sottolinea invece come la mafia “non sia solo un problema di magistratura e forze dell’ordine. Iniziative di formazione e prevenzione sono fondamentali – dice – e la musica è lo strumento ideale per coinvolgere i giovani”. E “se non ci fossero queste iniziative – spiega il musicista Salvatore De Siena, leader della band Onda Calabra – saremmo fermi agli anni Settanta, quando si pensava che la mafia fosse un problema solo per il Sud. È importante che la musica affronti questi temi e che lo facciano anche gli artisti più affermati”.