Risposta interpellanza emergenza idrica diga di Ridracoli

 

 

 

In riferimento a quanto chiesto nell'interpellanza del 10 ottobre, relativa alla possibilità di una crisi idrica a seguito della riduzione del livello d'invaso della diga di Ridracoli, vanno preliminarmente rammentati alcuni elementi utili.

Tutti gli anni, dal periodo estivo, di maggior consumo, fino a novembre si ha un progressivo normale abbassamento del livello dell'invaso, con una punta minima coincidente con il mese di ottobre, come è facile riscontrare anche collegandosi al sito informatico della Soc. Romagna Acque - Società delle Fonti, in cui sono disponibili e consultabili i dati dell'archivio storico della Società.

Pur tenendo conto del progressivo fenomeno di siccità che ha interessato le regioni del centro nord negli ultimi anni, il confronto tra gli andamenti annuali anche solo degli ultimi sei anni (con esclusione del 2007, anno della crisi idrica) mostra chiaramente che in realtà l'andamento del 2009 è del tutto nella normale condizione di questi ultimi anni ed il livello d'invaso del mese di ottobre è ben al di sopra della soglia di emergenza definita in occasione della crisi idrica nazionale avutasi nel 2007.

Appare pertanto evidente che, anche se si ripetesse lo stesso trend dell'ottobre-novembre dello scorso anno (come ipotizzato nell'interpellanza), non sussisterebbe alcun problema per l'approvvigionamento idrico.

In occasione della situazione di crisi idrica verificatasi nel 2007 il Presidente della Regione Emilia-Romagna, d'intesa con i Presidenti delle Province e sentiti i Prefetti interessati, ha chiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri, la dichiarazione dello stato di emergenza ai sensi dell'art. 5 della Legge 225/92 e l'assegnazione di adeguati mezzi e poteri straordinari.

Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 maggio 2007 è stato dichiarato lo stato di emergenza nei territori delle regioni dell'Italia centro-settentrionale, interessati da una pesante crisi idrica e con successiva ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3598 del 15 giugno 2007 sono state adottate disposizioni urgenti di protezione civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza.

In attuazione dei suddetti provvedimenti, la Regione Emilia Romagna ha approvato, con decreto del Presidente della G. R. n. 175/2007, il "Piano degli interventi urgenti per fronteggiare la crisi idrica" concordato con la massima collaborazione delle Province della Regione, l'Unione delle Bonifiche, gli ATO (Ambiti territoriali Ottimali) e con i Servizi tecnici regionali.

Tale piano prevedeva azioni finalizzate a mettere in sicurezza gli impianti nel settore idropotabile e nel settore irriguo, realizzate dalle Multiutility Hera, Enia, da Romagna Acque e consorzi bonifica, interventi di connessione tra acquedotti, adeguamento di pozzi, impianti di potabilizzazione mentre, a fronte di particolari emergenze, si prevedeva la dotazione a Romagna Acque di 4 potabilizzatori mobili per i territori di Forlì e Ravenna, di cui due a Cesena in località Macerone e un terzo a Faenza, per il prelievo delle acque superficiali del Canale Emiliano-Ronmagnolo, e un quarto per l'impiego integrativo delle acque ricavate dal ripristino di un pozzo per l'acquedotto di Faenza.

La protezione civile regionale ha aumentato la flotta di potabilizzatori mobili e di autobotti per la distribuzione dell'acqua, per l'integrazione dei piani specifici dei gestori del ciclo idrico.

In conseguenza di tale pianificazione, ogni Comune, coordinato dalla rispettiva Provincia, ha messo in atto iniziative integrative e di supporto, in relazione alle proprie caratteristiche specifiche.

Gli enti gestori del ciclo idrico hanno elaborato, di concerto con gli enti locali, un ulteriore specifico piano territoriale d'intervento, basato sulla ipotesi peggiore di razionamento delle risorse con conseguente programma di distribuzione con autobotti.

Il Comune di Cervia ha adottato, per l'occasione, una serie di provvedimenti finalizzati a ridurre i consumi ed indurre gli utenti ad evitare sprechi:

  • - Censimento delle utenze sensibili (scuole, asili, ospedali, case di cura, mense, ecc.) e definizione di procedure di consegna;
  • - Emissione di ordinanza (n. 7533 del 23/10/2007, che implementava la n. 7163 del 22/11/06), la quale, vieta a tutti i cittadini di usare acqua potabile per innaffiare orti, giardini, campi di calcio con manto erboso, campi da tennis, parchi a uso pubblico; per lavare auto, motoveicoli, natanti, cortili e piazzali; per riempire e rinnovare anche parzialmente l'acqua dolce di invasi, fontane ornamentali, vasche da giardino e piscine private. L'ordinanza specifica che i prelievi di acqua da rete idrica sono consentiti solo per usi domestici, zootecnici e solo per le attività ugualmente autorizzate per le quali necessiti l'uso di acqua potabile. Il mancato rispetto delle disposizioni, quando non configuri infrazioni alle norme del Codice Penale, sarà punito con la sanzione amministrativa da 25 a 500 euro. L'ordinanza inoltre invita i cittadini a montare nei rubinetti gli appositi dispositivi frangi getto, che mediante la miscelazione di aria e acqua possono consentire un risparmio idrico fino al 50 per cento; di non utilizzare acqua corrente per il lavaggio di piatti o verdure, ma solo nella fase di risciacquo; di preferire la doccia al bagno (ciò consente un risparmio d'acqua fino al 75 per cento) e di chiudere il rubinetto mentre ci si insapona.
  • - promozione ed attuazione di specifiche campagne di informazione verso la popolazione per orientare i comportamenti dei cittadini al corretto uso della risorsa idrica. La campagna informativa è stata realizzata attraverso vari supporti, come manifesti in tutto il territorio comunale, volantini, comunicati stampa agli organi di informazione locali, Internet, articoli nelle pagine dell'Amministrazione comunale del periodico "Cervia, il giornale della città" distribuito a tutte le famiglie;
  • - Chiusura, nell'estate 2007, di 53 fontanelle pubbliche delle 69 del territorio comunale. L'anno successivo, grazie al superamento dell'emergenza idrica, ne sono state aperte 46 su 69, quelle in posizioni strategiche e maggiormente frequentati, ma sempre nell'ottica di un uso razionale della risorsa;
  • - riduzione tempi e quantità di irrigazione aree verdi e innaffiamento con autobotte utilizzando acqua non idonea al consumo umano;
  • - l'impegno dell'Amministrazione comunale per evitare sprechi e risparmiare la risorsa idrica era comunque già in atto da tempo, in quanto si tratta di un preciso impegno assunto dalla Politica ambientale del Comune, ratificata con le certificazioni ambientali Iso 14001 e la registrazione europea Emas. Si è già ricordato sopra l'ordinanza del sindaco n. 7163 del 2006. Nello stesso ambito vanno interpretate le consegne, in collaborazione con Hera, di riduttori di flusso da applicare sui rubinetti. Il 15 maggio 2007, alla presenza dell'assessore regionale Zanichelli, il Comune ha consegnato oltre 1000 riduttori di flusso alla Cooperativa bagnini per distribuirli agli oltre 200 stabilimenti balneari. Il 18 luglio dello stesso anno è stata la volta delle 11 società sportive locali che gestiscono gli impianti pubblici: a loro sono stati consegnati 229 riduttori di flusso da applicare ai rubinetti degli impianti, così da mettere in atto il risparmio della risorsa idrica.
  • - Sempre per gli impegni presi con le certificazioni ambientali, con le quali l'Amministrazione intende attuare un miglioramento continuo dei comportamenti di tutela anche delle risorse, è in atto la sostituzione delle vaschette di scarico nei servizi igienici degli edifici pubblici dotate di doppia quantità da scaricare.

E' infine opportuno precisare che, la Cabina di Regia regionale, istituita in occasione della crisi idrica 2007, nell'incontro del 19 ottobre 2007 ha deciso di fissare a quota 4 milioni di metri cubi il volume minimo dell'invaso di Ridracoli, sulla base della considerazione che il livello minimo raggiunto risale al 1994 quando venne toccata quota 4 milioni 814 mila metri cubi.

Per quanto riguarda quindi le richieste di informazione contenute nell'interpellanza, si può affermare che:

  • al momento della data dell'interpellanza (10 ottobre 2009) ai responsabili di protezione civile comunale e degli enti competenti (R.E.R. e Provincia) non risultava alcuna condizione di emergenza né in atto, né in previsione, tale da attivare le procedure dei relativi piani sopra richiamati ed appositamente predisposti; situazione confermata anche dal gestore del Servizio del ciclo idrico e dall'Agenzia d'Ambito Ottimale a cui compete anche il monitoraggio della risorsa;
  • in merito alle ipotesi di situazione di emergenza avanzate ed alla necessità di aprire nuove riflessioni in merito, si ribadisce quanto sopra descritto relativamente all'esistenza di specifici piani di intervento ai vari livelli territoriali comprendenti procedure di attivazione delle diverse fasi di allarme, in conformità ai normali contenuti dei piani di protezione civile, precisando nel contempo che tali piani prevedevano anche la realizzazione di interventi strutturali realizzati o in corso di realizzazione finalizzati a fronteggiare eventuali situazioni di crisi. E' inoltre necessario rammentare che l'Agenzia d'Ambito del ciclo idrico integrato ha predisposto ed approvato un "Piano di Conservazione della Risorsa idrica" che ha tra gli obiettivi specifici "il miglioramento della risposta del sistema alle crisi di siccità e la sensibilizzazione dell'utenza ed estensione dei progetti di risparmio idrico, prevedendo, tra l'altro, interventi sulla riduzione delle perdite di rete occulte, interconnessioni di reti mirate a garantire alimentazioni da più fonti, realizzazione di serbatoi di accumulo e di potabilizza tori, con alcuni interventi già avviati nel contesto del piano di emergenza 2007.

 

Il vicesindaco                                                                                                   L'assessore

Roberto Amaducci                                                                                        Gianni Grandu

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