Risposta dell'Assessore Gianni Grandu all'interpellanza su lavori 71 bis
AL CONSIGLIERE COMUNALE GIANCARLO CAPPELLI GRUPPO CONSILIARE PRI OGGETTO: INTERPELLANZA DEL
In premessa alla risposta all’interpellanza in oggetto, che prende spunto da una notizia che non comprendo come e da chi posa essere stata diffusa, in quanto non corrisponde al vero. Entrando nel merito dell’interpellanza, vengono posti in evidenza alcuni elementi che meritano specifica risposta: 1) se è vera la notizia di stampa secondo cui il Comune si sarebbe dimenticato gli espropri, di chi eventualmente sarebbero le gravi responsabilità e quali conseguenti provvedimenti intenderebbe adottare il Sindaco; 2) quali sarebbero i tempi previsti per la realizzazione dell’opera dopo il presunto ritardo causato dagli espropri; 3) se i presunti rinvii nell’inizio dei lavori sono causa della burocrazia o responsabilità di qualcuno. In merito al quesito n.1, la notizia oltre che decisamente falsa è anche assolutamente incomprensibile. Come è noto, infatti, nella realizzazione di opere pubbliche in cui sia necessario ricorrere alla procedura espropriativa, questa precede e affianca COMUNE DI CERVIA Provincia di Ravenna P.zza G. Garibaldi n. 1 – 48015 Cervia (RA) - Tel. 0544/979271 - Fax 0544/970491 2 opportunamente e necessariamente, in tutte le sue varie fasi, i tempi della progettazione ed esecuzione dell’opera da cui non può essere svincolata. Nel nostro caso, la procedura espropriativa trova avvio nella delibera di G.C. n. 280 del 18.12.2008 relativa all’approvazione progetto preliminare generale e progetto preliminare di primo stralcio dell’intervento, in cui sono inseriti nel quadro economico i relativi oneri di esproprio e si delibera, tra le numerose disposizioni, anche di attivare la procedura di cui all’art. 15 del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità di cui al D.P.R. 08.06.2001, n. 327 e s.m.i., mediante notifica ai proprietari dei terreni interessati dalle opere, per consentire lo svolgimento delle indagini necessarie alla predisposizione degli elaborati progettuali e di variante urbanistica e di dare contestuale comunicazione di avvio del procedimento ai sensi degli artt. 7 ed 8 della Legge 07.08.1990 n. 241 e s.m.i., a tutti i soggetti nei confronti dei quali il provvedimento finale sia destinato a produrre effetti diretti, oltre a quelli tenuti ad intervenirvi per Legge. A tali adempimenti si è dato seguito puntualmente con le comunicazioni di avvio del procedimento ed informazione della necessità di accesso ai terreni privati per l’esecuzione di rilievi ed indagini preliminari alla progettazione (comunicazione pg. 4688 del 29.01.2009), con l’adozione di atto autorizzatorio all’accesso ai terreni privati per le occorrenti operazioni (determinazione n. 263 del 26.02.2009) e con successiva comunicazione di avvio delle relative operazioni (comunicazione pg. 11176 del 27.02.2009). Al fine di consentire il corretto esercizio di partecipazione degli interessati si è contestualmente provveduto al deposito degli atti relativi al progetto preliminare, al fine di acquisire da parte degli espropriandi eventuali osservazioni, precisazioni, memorie pertinenti di cui, ove è stato possibile, si è tenuto conto nella fase di redazione del progetto definitivo. Poiché l’intervento comporta, come detto negli atti ufficiali, l’avvio della procedura di V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) con contestuale variante urbanistica al PRG ed apposizione di vincoli espropriativi, è stato completato il progetto definitivo e il giorno 22 settembre 2009, ai sensi dell'art. 13, del Titolo III della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, è stata presentata alla Regione Emilia - Romagna la domanda per avviare la procedura di VIA e sono stati contestualmente depositati lo Studio d’Impatto Ambientale (S.I.A.), il relativo progetto definitivo nonché gli elaborati progettuali. 3 Contemporaneamente, in conformità alla citata legge regionale, dell’avvenuto deposito del S.I.A. e dei connessi elaborati progettuali è stato dato avviso, con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione, in data 7 ottobre 2009 con contestuale informazione dell’avvio del periodo di 60 giorni per la presentazione di osservazioni da parte dei soggetti interessati; E’ bene rammentare che la pubblicazione ha, altresì, validità come comunicazione dell’avvenuto deposito del progetto definitivo ai fini dell’apposizione del vincolo espropriativo, oltre che della procedura di Variante agli strumenti urbanistici. Di tale pubblicazione, ai sensi della L.R. 37/02, si è provveduto anche ad inoltrare comunicazione diretta personalmente ai soggetti interessati dall’apposizione del vincolo espropriativo con lettere Prot. PG/52200/Amm del 30 settembre 2009, rif. prat. 4688/09, mentre l’avvenuto deposito è stato reso noto con avviso pubblicato sul quotidiano “Il Resto del Carlino”, del 7 ottobre 2009. La Conferenza di Servizi per l’esame del S.I.A. e del progetto conseguente alla procedura avviata, è stata indetta dalla competente Regione E.R. con nota prot. PG/2009/0258825 del 12 novembre 2009 e la conclusione positiva della procedura di V.I.A costituisce variante agli strumenti urbanistici del Comune di Cervia e comporta apposizione del vincolo urbanistico preordinato all’esproprio. Il Rapporto di impatto Ambientale è stato approvato dalla Conferenza di Servizi in data 04.03.2010 e l’iter procedurale si è concluso positivamente con specifica deliberazione della Giunta Regionale n. 485 del 08.03.2010 ed anche di questa fase è stata data comunicazione agli espropriandi il 21.04.2010 con pg. 19653. Con deliberazione Consiglio Comunale n. 18 del 24.03.2010 da parte del comune di Cervia si è proceduto alla occorrente ratifica della variante al PRG, con contestuale apposizione di vincolo espropriativo sulle aree private interessate dal progetto, mentre con deliberazione Giunta Comunale n 87 del 28.04.2010 è stato approvato il progetto definitivo dell’opera con contestuale dichiarazione, ai fini espropriativi, della pubblica utilità della stessa. Il progetto definitivo approvato contiene, tra gli elaborati tecnici, il piano particellare di esproprio e le relative planimetrie con indicazione delle proprietà interessate, delle superfici coinvolte e delle destinazioni d’uso delle stesse, nonché delle indennità presunte da corrispondere. Di tale approvazione è stata data comunicazione agli espriopriandi il 17 maggio 2010, pg. 24507. 4 Per maggiore informazione si rimanda alla sopra citata delibera in cui sono altresì riportati tutti i passaggi amministrativi inerenti gli aspetti espropriativi adempiuti e le comunicazioni effettuate e ricevute ai e dai soggetti interessati dalle procedure di esproprio, nonché l’espressa indicazione che a seguito della dichiarazione di pubblica utilità dei lavori, il provvedimento di pronuncia d’esproprio potrà essere emanato entro il termine di cinque anni dalla esecutività dell’atto dichiarativo della pubblica utilità (ex art 13 DPR 327/2001) e quindi nei cinque anni decorrenti dal 23.04.2010. A seguito di questi atti è stato proposto ricorso al Tar da parte di alcuni espropriandi che, oltre ad impugnare tutti gli atti regionali e comunali, ne hanno chiesto l’immediata sospensione. Il Comune si è costituito in giudizio e, pur non avendo esaminato nel merito il ricorso, con procedura d’urgenza il Tar si è già espresso negativamente sulla richiesta di sospensione dell’efficacia degli atti, respingendola per mancanza di motivazione, per cui gli atti qui richiamati continuano a produrre i conseguenti effetti. Durante tutto il tempo intercorso sono stati frequenti gli incontri con i proprietari o con i loro legali al fine di giungere ad una auspicabile soluzione extraprocedurale che, nella salvaguardia dell’interesse pubblico, veda la possibilità di un accordo tra le parti interessate. Se questo significa essersi dimenticati degli espropri.......... Ad oggi, quindi, la situazione è la seguente. Con determina dirigenziale n. 1724 del 24.12.2010 è stata indetta la gara d’appalto per l’esecuzione della progettazione esecutiva ed esecuzione lavori con il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa che consente alla ditta di presentare progetti di variante in miglioria del progetto a base di gara. Sono pervenute otto proposte valutate in 14 sedute da apposita commissione, che sta esaminando e verificando tutta la documentazione, come da codice degli appalti (d.lgs 163/2006). A breve sarà convocata di nuovo la commissione di gara per concludere in tempi brevissimi le procedure di affidamento. Successivamente all’aggiudicazione dovranno trascorrere, per norma, 35 giorni prima di sottoscrivere il contratto (per consentire eventuali ricorsi) e, a contratto sottoscritto, l’impresa ha 60 giorni per la presentazione del progetto esecutivo, come da tempi proposti in sede di gara. Ad avvenuta approvazione del progetto esecutivo potranno essere consegnati i lavori. Per ciò che riguarda la parallela procedura ordinaria d’esproprio si deve procedere con apposito atto alla formale determinazione in via provvisoria dell’indennità e darne 5 comunicazione agli espropriandi che, entro 30 gg. dalla ricevuta notificazione, possono comunicare l’accettazione o il rifiuto dell’indennità d’esproprio offerta. In caso di rifiuto l’indennità va depositata presso la Cassa DD PP (seguirà separato iter per la determinazione dell’indennità in via definitiva) e solo successivamente a tale operazione può essere emesso il decreto d’esproprio, precedentemente richiamato, che adeguatamente notificato ed eseguito dispone il passaggio del diritto di proprietà e consente di prendere possesso delle aree, seppur con preavviso di almeno 7 gg. per la occupazione dei terreni. Come risulta evidente, è molto probabile che le due procedure abbiano analoghi tempi, in modo da consentire l’effettivo avvio dei lavori. Poiché comunque le procedure di esproprio non escludono, in tutte le sue fasi, che vi possa essere un accordo con i privati, nel rispetto degli interessi pubblici, si dà spazio alla trattativa per la sempre possibile composizione bonaria dei contrapposti interessi, perseguita dalla legge stessa sugli espropri, nell’ovvio intendimento della P.A. di concludere, possibilmente, un’alternativa cessione bonaria delle aree ed evitare quanto più possibile il contenzioso. In virtù dell’importanza della trattativa e della verifica di ogni possibile e legittima soluzione alternativa alla pronuncia d’esproprio, è riconosciuto al privato il espressamente qualificato dalla legge) di convenire, cessione bonaria, anche se è stato iniziato il procedimento, e ciò fino a quando non è eseguito il decreto d’esproprio. L’Amministrazione comunale è tenuta a valutare le soluzioni alternative per rispetto delle disposizioni di legge (DPR 327/2001 art 45, LR 20/2000 art 18 e 30c 11, LR 37/2002 art 23), ma l’accordo si può conseguire solo con la convergenza delle diverse volontà e, pertanto, la pronuncia d’esproprio verrà emanata solo nel momento in cui si renderà assolutamente necessaria, allorché non sarà stato possibile trovare diverso accordo per la consegna dei terreni alla ditta e l’avvio dei lavori, ma comunque nel rispetto temporale dei termini precedentemente descritti. Il merito al secondo quesito, segnalo che, oltre ai tempi precedentemente descritti per la sottoscrizione del contratto, progettazione esecutiva e relativa approvazione, si prevede che l’opera possa essere completata in 660 giorni, tempistica minima fissata dal bando di gara e confermata nei progetti delle ditte partecipanti alla gara d’appalto, salvo eventuali modifiche che il progetto possa recepire su indicazione degli enti cofinanziatori. 6 Relativamente al terzo quesito, già da quanto riportato nella cronistoria descritta per gli espropri si ha una chiara indicazione della complessità delle procedure e dei tempi conseguenti. A quanto già descritto può essere messa disposizione del consigliere interpellante tutta la documentazione relativa alle gare d’appalto per servizi di ingegneria effettuate (V.I.A., Progettazione strutturale, Validazione progetti, Direzione Lavori, ecc.), nonché la corrispondenza per l’approvazione dei progetti da parte degli altri enti e l’accertamento della copertura di spesa da parte di tutti gli enti ai fini del patto di stabilità. Appare evidente che la burocrazia, di cui lo stesso ente è vittima, intesa come procedure normative obbligatorie, è la causa principale dei tempi lunghi per la realizzazione di progetti complessi e di investimenti che prevedono il coinvolgimento di più enti. Si spera che il prossimo avvio dei lavori metta a tacere tutte le inutili polemiche. L’ASSESSORE Gianni Grandu