Risposta dell'Assessore Gianni Grandu all'interpellanza su lavori 71 bis

AL CONSIGLIERE COMUNALE

GIANCARLO CAPPELLI

GRUPPO CONSILIARE PRI

OGGETTO:  INTERPELLANZA DEL 

19 LUGLIO 2011- SLITTANO I LAVORI PER LA 71  BIS

 

 

 

In premessa alla risposta all’interpellanza in oggetto, che prende spunto da una notizia

che non comprendo come e da chi posa essere stata diffusa, in quanto non corrisponde

al vero.

Entrando nel merito dell’interpellanza, vengono posti in evidenza alcuni elementi che

meritano specifica risposta:

1) se è vera la notizia di stampa secondo cui il Comune si sarebbe dimenticato gli

espropri, di chi eventualmente sarebbero le gravi responsabilità e quali conseguenti

provvedimenti intenderebbe adottare il Sindaco;

2) quali sarebbero i tempi previsti per la realizzazione dell’opera dopo il presunto ritardo

causato dagli espropri;

3) se i presunti rinvii nell’inizio dei lavori sono causa della burocrazia o responsabilità di

qualcuno.

In merito al quesito n.1, la notizia oltre che decisamente falsa è anche assolutamente

incomprensibile. Come è noto, infatti, nella realizzazione di opere pubbliche in cui sia

necessario ricorrere alla procedura espropriativa, questa precede e affianca

COMUNE DI CERVIA

Provincia di Ravenna

P.zza G. Garibaldi n. 1 – 48015 Cervia (RA) -

Tel. 0544/979271 - Fax 0544/970491

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opportunamente e necessariamente, in tutte le sue varie fasi, i tempi della

progettazione ed esecuzione dell’opera da cui non può essere svincolata.

Nel nostro caso, la procedura espropriativa trova avvio nella delibera di G.C. n. 280 del

18.12.2008 relativa all’approvazione progetto preliminare generale e progetto

preliminare di primo stralcio dell’intervento, in cui sono inseriti nel quadro economico i

relativi oneri di esproprio e si delibera, tra le numerose disposizioni, anche di attivare la

procedura di cui all’art. 15 del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari

in materia di espropriazione per pubblica utilità di cui al D.P.R. 08.06.2001, n. 327 e

s.m.i., mediante notifica ai proprietari dei terreni interessati dalle opere, per consentire

lo svolgimento delle indagini necessarie alla predisposizione degli elaborati progettuali e

di variante urbanistica e di dare contestuale comunicazione di avvio del procedimento ai

sensi degli artt. 7 ed 8 della Legge 07.08.1990 n. 241 e s.m.i., a tutti i soggetti nei

confronti dei quali il provvedimento finale sia destinato a produrre effetti diretti, oltre a

quelli tenuti ad intervenirvi per Legge.

A tali adempimenti si è dato seguito puntualmente con le comunicazioni di avvio del

procedimento ed informazione della necessità di accesso ai terreni privati per

l’esecuzione di rilievi ed indagini preliminari alla progettazione (comunicazione pg. 4688

del 29.01.2009), con l’adozione di atto autorizzatorio all’accesso ai terreni privati per le

occorrenti operazioni (determinazione n. 263 del 26.02.2009) e con successiva

comunicazione di avvio delle relative operazioni (comunicazione pg. 11176 del

27.02.2009).

Al fine di consentire il corretto esercizio di partecipazione degli interessati si è

contestualmente provveduto al deposito degli atti relativi al progetto preliminare, al fine

di acquisire da parte degli espropriandi eventuali osservazioni, precisazioni, memorie

pertinenti di cui, ove è stato possibile, si è tenuto conto nella fase di redazione del

progetto definitivo.

Poiché l’intervento comporta, come detto negli atti ufficiali, l’avvio della procedura di

V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) con contestuale variante urbanistica al PRG

ed apposizione di vincoli espropriativi, è stato completato il progetto definitivo e il giorno

22 settembre 2009, ai sensi dell'art. 13, del Titolo III della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, è

stata presentata alla Regione Emilia - Romagna la domanda per avviare la procedura di

VIA e sono stati contestualmente depositati lo Studio d’Impatto Ambientale (S.I.A.), il

relativo progetto definitivo nonché gli elaborati progettuali.

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Contemporaneamente, in conformità alla citata legge regionale, dell’avvenuto deposito

del S.I.A. e dei connessi elaborati progettuali è stato dato avviso, con pubblicazione sul

Bollettino Ufficiale della Regione, in data 7 ottobre 2009 con contestuale informazione

dell’avvio del periodo di 60 giorni per la presentazione di osservazioni da parte dei

soggetti interessati;

E’ bene rammentare che la pubblicazione ha, altresì, validità come comunicazione

dell’avvenuto deposito del progetto definitivo ai fini dell’apposizione del vincolo

espropriativo, oltre che della procedura di Variante agli strumenti urbanistici.

Di tale pubblicazione, ai sensi della L.R. 37/02, si è provveduto anche ad inoltrare

comunicazione diretta personalmente ai soggetti interessati dall’apposizione del vincolo

espropriativo con lettere Prot. PG/52200/Amm del 30 settembre 2009, rif. prat. 4688/09,

mentre l’avvenuto deposito è stato reso noto con avviso pubblicato sul quotidiano “Il

Resto del Carlino”, del 7 ottobre 2009.

La Conferenza di Servizi per l’esame del S.I.A. e del progetto conseguente alla

procedura avviata, è stata indetta dalla competente Regione E.R. con nota prot.

PG/2009/0258825 del 12 novembre 2009 e la conclusione positiva della procedura di

V.I.A costituisce variante agli strumenti urbanistici del Comune di Cervia e comporta

apposizione del vincolo urbanistico preordinato all’esproprio.

Il Rapporto di impatto Ambientale è stato approvato dalla Conferenza di Servizi in data

04.03.2010 e l’iter procedurale si è concluso positivamente con specifica deliberazione

della Giunta Regionale n. 485 del 08.03.2010 ed anche di questa fase è stata data

comunicazione agli espropriandi il 21.04.2010 con pg. 19653.

Con deliberazione Consiglio Comunale n. 18 del 24.03.2010 da parte del comune di

Cervia si è proceduto alla occorrente ratifica della variante al PRG, con contestuale

apposizione di vincolo espropriativo sulle aree private interessate dal progetto, mentre

con deliberazione Giunta Comunale n 87 del 28.04.2010 è stato approvato il progetto

definitivo dell’opera con contestuale dichiarazione, ai fini espropriativi, della pubblica

utilità della stessa.

Il progetto definitivo approvato contiene, tra gli elaborati tecnici, il piano particellare di

esproprio e le relative planimetrie con indicazione delle proprietà interessate, delle

superfici coinvolte e delle destinazioni d’uso delle stesse, nonché delle indennità

presunte da corrispondere.

Di tale approvazione è stata data comunicazione agli espriopriandi il 17 maggio 2010,

pg. 24507.

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Per maggiore informazione si rimanda alla sopra citata delibera in cui sono altresì

riportati tutti i passaggi amministrativi inerenti gli aspetti espropriativi adempiuti e le

comunicazioni effettuate e ricevute ai e dai soggetti interessati dalle procedure di

esproprio, nonché l’espressa indicazione che a seguito della dichiarazione di pubblica

utilità dei lavori, il provvedimento di pronuncia d’esproprio potrà essere emanato entro il

termine di cinque anni dalla esecutività dell’atto dichiarativo della pubblica utilità (ex art

13 DPR 327/2001) e quindi nei cinque anni decorrenti dal 23.04.2010.

A seguito di questi atti è stato proposto ricorso al Tar da parte di alcuni espropriandi

che, oltre ad impugnare tutti gli atti regionali e comunali, ne hanno chiesto l’immediata

sospensione. Il Comune si è costituito in giudizio e, pur non avendo esaminato nel

merito il ricorso, con procedura d’urgenza il Tar si è già espresso negativamente sulla

richiesta di sospensione dell’efficacia degli atti, respingendola per mancanza di

motivazione, per cui gli atti qui richiamati continuano a produrre i conseguenti effetti.

Durante tutto il tempo intercorso sono stati frequenti gli incontri con i proprietari o con i

loro legali al fine di giungere ad una auspicabile soluzione extraprocedurale che, nella

salvaguardia dell’interesse pubblico, veda la possibilità di un accordo tra le parti

interessate.

Se questo significa essersi dimenticati degli espropri..........

Ad oggi, quindi, la situazione è la seguente.

Con determina dirigenziale n. 1724 del 24.12.2010 è stata indetta la gara d’appalto per

l’esecuzione della progettazione esecutiva ed esecuzione lavori con il metodo

dell’offerta economicamente più vantaggiosa che consente alla ditta di presentare

progetti di variante in miglioria del progetto a base di gara. Sono pervenute otto

proposte valutate in 14 sedute da apposita commissione, che sta esaminando e

verificando tutta la documentazione, come da codice degli appalti (d.lgs 163/2006).

A breve sarà convocata di nuovo la commissione di gara per concludere in tempi

brevissimi le procedure di affidamento.

Successivamente all’aggiudicazione dovranno trascorrere, per norma, 35 giorni prima di

sottoscrivere il contratto (per consentire eventuali ricorsi) e, a contratto sottoscritto,

l’impresa ha 60 giorni per la presentazione del progetto esecutivo, come da tempi

proposti in sede di gara.

Ad avvenuta approvazione del progetto esecutivo potranno essere consegnati i lavori.

Per ciò che riguarda la parallela procedura ordinaria d’esproprio si deve procedere con

apposito atto alla formale determinazione in via provvisoria dell’indennità e darne

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comunicazione agli espropriandi che, entro 30 gg. dalla ricevuta notificazione, possono

comunicare l’accettazione o il rifiuto dell’indennità d’esproprio offerta.

In caso di rifiuto l’indennità va depositata presso la Cassa DD PP (seguirà separato iter

per la determinazione dell’indennità in via definitiva) e solo successivamente a tale

operazione può essere emesso il decreto d’esproprio, precedentemente richiamato, che

adeguatamente notificato ed eseguito dispone il passaggio del diritto di proprietà e

consente di prendere possesso delle aree, seppur con preavviso di almeno 7 gg. per la

occupazione dei terreni.

Come risulta evidente, è molto probabile che le due procedure abbiano analoghi tempi,

in modo da consentire l’effettivo avvio dei lavori.

Poiché comunque le procedure di esproprio non escludono, in tutte le sue fasi, che vi

possa essere un accordo con i privati, nel rispetto degli interessi pubblici, si dà spazio

alla trattativa per la sempre possibile composizione bonaria dei contrapposti interessi,

perseguita dalla legge stessa sugli espropri, nell’ovvio intendimento della P.A. di

concludere, possibilmente, un’alternativa cessione bonaria delle aree ed evitare quanto

più possibile il contenzioso.

In virtù dell’importanza della trattativa e della verifica di ogni possibile e legittima

soluzione alternativa alla pronuncia d’esproprio, è riconosciuto al privato il

diritto (così

espressamente qualificato dalla legge) di convenire,

in qualunque momento, a una

cessione bonaria, anche se è stato iniziato il procedimento, e ciò fino a quando non è

eseguito il decreto d’esproprio. L’Amministrazione comunale è tenuta a valutare le

soluzioni alternative per rispetto delle disposizioni di legge (DPR 327/2001 art 45, LR

20/2000 art 18 e 30c 11, LR 37/2002 art 23), ma l’accordo si può conseguire solo con la

convergenza delle diverse volontà e, pertanto, la pronuncia d’esproprio verrà emanata

solo nel momento in cui si renderà assolutamente necessaria, allorché non sarà stato

possibile trovare diverso accordo per la consegna dei terreni alla ditta e l’avvio dei

lavori, ma comunque nel rispetto temporale dei termini precedentemente descritti.

Il merito al secondo quesito, segnalo che, oltre ai tempi precedentemente descritti per la

sottoscrizione del contratto, progettazione esecutiva e relativa approvazione, si prevede

che l’opera possa essere completata in 660 giorni, tempistica minima fissata dal bando

di gara e confermata nei progetti delle ditte partecipanti alla gara d’appalto, salvo

eventuali modifiche che il progetto possa recepire su indicazione degli enti

cofinanziatori.

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Relativamente al terzo quesito, già da quanto riportato nella cronistoria descritta per gli

espropri si ha una chiara indicazione della complessità delle procedure e dei tempi

conseguenti.

A quanto già descritto può essere messa disposizione del consigliere interpellante tutta

la documentazione relativa alle gare d’appalto per servizi di ingegneria effettuate (V.I.A.,

Progettazione strutturale, Validazione progetti, Direzione Lavori, ecc.), nonché la

corrispondenza per l’approvazione dei progetti da parte degli altri enti e l’accertamento

della copertura di spesa da parte di tutti gli enti ai fini del patto di stabilità.

Appare evidente che la burocrazia, di cui lo stesso ente è vittima, intesa come

procedure normative obbligatorie, è la causa principale dei tempi lunghi per la

realizzazione di progetti complessi e di investimenti che prevedono il coinvolgimento di

più enti. Si spera che il prossimo avvio dei lavori metta a tacere tutte le inutili polemiche.

L’ASSESSORE

Gianni Grandu

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