Risposta del Vicesindaco Roberto Amaducci all'interpellanza su Tariffe Igiene Ambientale

Come è noto, la sentenza della Corte costituzionale n. 238 del 2009 ha posto fine alla diatriba giurisprudenziale e dottrinaria in merito alla natura giuridica della Tariffa di igiene ambientale, affermandone, definitivamente  il carattere tributario e conseguentemente, stante la inesistenza di un nesso diretto tra il servizio e l'entità del prelievo, la non assoggettabilità all'Iva.

Se, alla luce di tale pronuncia è indiscutibilmente sorto un diritto al rimborso delle somme indebitamente pagate a titolo di IVA , è altrettanto vero che le problematiche sottese a tale pronuncia sono rilevanti e hanno determinato uno scenario tutto da chiarire.

            Tanto premesso si rileva, in via preliminare, come appaia quanto meno improprio affermare che Hera S.p.A. abbia percepito l'IVA "illecitamente".

            L'illiceità presuppone infatti un comportamento contrario all'ordinamento giuridico, quindi la violazione di un dovere o di un obbligo posto da una norma giuridica.

In realtà l'applicazione dell'IVA era, ed è a tutt'oggi, piaccia o meno, prevista dal D.P.R. 633/1972 - Tabella A - parte III - n. 127 sexiesdecies - così come precedentemente confermato dalla stessa Agenzia delle Entrate (da ultimo Risoluzione n. 250/E del 17.06.2008) -, in quanto il giudicato non è intervenuto sulla normativa citata, con la conseguenza, prima logica che giuridica, che la stessa ad oggi non risulta abrogata.

            In merito al fatto poi che Hera S.p.A. abbia "percepito" l'IVA, anche tale affermazione, che appare strumentale, dovrebbe essere ricondotta nell'alveo della disciplina dell'imposta di cui trattasi; nei fatti, Hera S.p.A., come del resto gli altri gestori del servizio, si limita a svolgere il ruolo, in un certo senso, di sostituto d'imposta, in quanto incassa un'entrata (l'IVA) che nella stessa misura viene riversata all'Erario.

            Appaiono evidente quindi, in questo articolato quadro d'insieme due situazioni:

  • 1) Le risposte alle istanze dei cittadini, cervesi e non, che già comunque Hera S.p.A., in sinergia con l'Amministrazione, provvede a dare, dovrebbero in realtà essere fornite dal governo, su cui grava l'onere di sciogliere i nodi normativi e amministrativi derivanti dalla sentenza della Corte Costituzionale;
  • 2) Il rimborso poi delle somme indebitamente versate dai contribuenti a titolo di IVA, in quanto incassate dallo Stato, grava su quest'ultimo, sicché compete ulteriormente al governo definire compiutamente sia le modalità e sia i termini dei rimborsi medesimi.

In realtà, ad oggi, fatto salvo da un lato l'emendamento presentato dalla Senatrice Cinzia Bonfrisco (PDL) che prevedeva, per risolvere la problematica in questione, l'applicazione, in luogo dell'IVA, dell'ex ECA di cui al R.D.L. n. 2145/1937, sempre nella misura del 10%, con la compensazione automatica tra i due tributi e l'esclusione della debenza dei rimborsi per l'IVA eventualmente versata, e dall'altro le risposte a due distinte interrogazioni parlamentari (n. 5 - 01807 del 23 settembre 2009 presentata dagli Onorevoli Fluvi e Causi del PD e n. 5 - 01972 del 21 ottobre 2009 presentata dagli Onorevoli Fugatti e Negro della LNP), con cui il governo nella persona del Sottosegretario Onorevole Molgora, prendendo atto delle problematiche, si è limitato però ad affermare che "... L'Amministrazione sta effettuando specifici approfondimenti, anche attraverso contatti diretti con gli enti locali interessati, al fine di pervenire il più rapidamente possibile ad una definizione della problematica di cui trattasi, tenendo conto degli effetti economici che potrebbero derivare dalla esclusione del pagamento dell'IVA sulla TIA, impregiudicate ovviamente le valutazione di carattere politico ...", si assiste ad una sostanziale inerzia, che giustifica ed amplifica l'apprensione dei cittadini e la corsa alla presentazione delle istanze di rimborso.

            In un contesto così complesso quindi l'Amministrazione, in stretto contatto con Hera S.p.A., continua a monitorare l'evoluzione che la delicata questione sta vivendo, pronta, nel perdurare dell'incertezza a porre in essere ogni iniziativa che possa anche in futuro consentire ad ogni cittadino di tutelare ed esercitare appieno i suoi diritti.

 

 

 

 

 

                                                                                                               Il Vice Sindaco

                                                                                                            Roberto Amaducci

 

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