Risposta del Sindaco all'interpellanza su "Nuova costruzione vicino alla Torre S. Michele"

AL CONSIGLIERE COMUNALE

GIANCARLO CAPPELLI

      GRUPPO CONSILIARE PRI

 

 

oggetto

 

Interpellanza n. 18 del 8 giugno 2011 - Nuova costruzione vicino la Torre San Michele

 

 

Le opere di Ristrutturazione Edilizia di cui all’art. 21 delle NTA della Variante al Centro Storico, richiamate dall'interpellante, hanno interessato due fabbricati di modesta qualità architettonica degli anni 50 in mediocre stato di conservazione, sui quali sono state previste, e sono tuttora in corso di realizzazione, una serie di opere edilizie atte a ridisegnare il carattere edilizio dei fabbricati.

La modesta qualità architettonica dei manufatti esistenti oggetto di intervento edilizio è chiaramente  dichiarata dalla categoria di intervento assegnatagli dalla Variante al Centro Storico (adottata con Delib. C.C. n. 122 del 18/12/1997), ovvero quella della Ristrutturazione Edilizia (di cui all’art. 21 della Variante al Centro Storico) che come recita la norma “Riguarda le unità edilizie che non presentano alcuna caratteristica storico-ambientale in quanto realizzate in epoche recenti senza alcuna qualità architettonica intrinseca.” e che è un intervento “volto a trasformare l'organismo edilizio mediante un insieme sistematico di opere che possono generare un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente”.

Quanto alle destinazioni d’uso ammissibili su tali fabbricati il riferimento normativo per la zona in cui si trovano i fabbricati (sottosettore Ac), l’art. 29.1 recita che: Il carattere misto di questo settore consente destinazioni d'uso residenziali (Gf. IV) e miste (Gf III a, b, c, d, e, f, g, i, l, m, V, VI, VIIa, b, Xa, XIIb, d, XIII, XIV), con le seguenti limitazioni: È vietato il cambio di destinazione d'uso dei piani superiori delle unità destinate a funzioni residenziali (Gf. IV) classificate nelle categorie A1 (Restauro Scientifico), A2.1 (Risanamento conservativo di tipo A) e A2.2 (Risanamento conservativo di tipo B).

In particolare il progetto proposto e in corso di realizzazione prevede al piano terra dei fabbricati un uso commerciale, mentre al piano primo del fabbricato più grande si mantiene una destinazione d’uso residenziale.

L’iter di rilascio del permesso di costruire ha seguito i consueti passaggi procedurali (istruttoria tecnica di conformità edilizia in data 29/09/2009) ed in particolare è stato richiesto e ottenuto il parere favorevole della competente Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio (CQAP) trattandosi di Ristrutturazione Edilizia interessante immobili su area vincolata da Legge Statale, e comunque ricadente in sottozone individuate dalle Norme tecniche d’Attuazione del PRG come A1 (Centro Storico)

Proprio la presenza di vincoli sull’area (Vincolo ai sensi della L. 1497/39 Delib. di G.R. 17/01/1984) ha fatto si che il progetto venisse valutato dalla competente CQAP nell’ambito della procedura prevista dall’art. 146 del D.Lgs 42/2004 ai fini dell’autorizzazione paesaggistica.

Nell’ambito della seduta del 10/09/2009, la competente CQAP, ha espresso parere favorevole all’ipotesi di progetto presentata, sottolineando come il progetto di ristrutturazione avanzata riuscisse bene a rapportarsi con il luogo e per le caratteristiche dimensionali e per quelle formali e materiche.

A tali valutazioni, nulla è stato eccepito dalla competente Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Provincia di Ravenna, e l’autorizzazione ai sensi dell’art. 146 del D.Lgs. 42/2004 è stata regolarmente rilasciata con Prot. n. 53298 in data 06/10/2009.

Con Prot.n. 59914 del 13/10/2009, è stato inoltre ottenuto il nulla osta del consorzio del Parco regionale del Delta del Po essendo il Centro Storico di Cervia  ricadente nel perimetro del Parco regionale del Delta del Po, stazione Pineta di Classe e Salina di Cervia.

Come evidente da questo excursus dell'iter della procedura, l'autorizzazione al recupero degli immobili non è certo stata concessa con “troppa facilità” come lei afferma nella sua interpellanza, nella quale peraltro mi chiede un parere personale e soggettivo, che mi astengo dall'esprimere in quanto non rientrando nelle competenze politiche  rischierebbe di sembrare un'interferenza nel lavoro degli organismi tecnici preposti allo scopo e del cui risultato ho il massimo rispetto. E comunque, se non si è visionato il progetto, sarebbe opportuno aspettare la conclusione dell'intervento prima di esprimere un giudizio. 

Ciò detto, mi preme affermare che gli investimenti dei privati per recuperare vecchi immobili dovrebbero essere da tutti noi amministratori ben accolti, soprattutto quando – come nel caso richiamato nell'interpellanza – sono collocati in una parte importante della città come il centro storico, dove sono auspicabili interventi sia dal punto di vista architettonico sia funzionale che oltre a riqualificare valorizzano intere porzioni della città.

In fede

Il Sindaco

Roberto Zoffoli

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