Risposta del Sindaco allinterpellanza su area ex albergo “Il tritone”

AL CONSIGLIERE COMUNALE

GIANLUCA SALOMONI

GRUPPO CONSILIARE PDL

 

oggetto

 

Interpellanza n. 22 - Area ex albergo “Il tritone”

 

In riferimento all’oggetto dell’interpellanza, tengo a specificare che il piano particolareggiato richiamato dall’interpellante a nome della Società Prestige ed altri ha permesso alla città di Cervia, nella località Milano Marittima, di aumentare il numero di hotel 5 stelle, tanto che siamo la località dell’Adriatico con il maggior numero di hotel 5 stelle, in grado di richiamare qui un certo target di turismo di cui può beneficiare l’intera economia cittadina. Questo per ribattere alla sua affermazione che “l’interesse di questa operazione fu palesemente un interesse privato e non pubblico”, in quanto questa Giunta ritiene che la riqualificazione del sistema imprenditoriale alberghiero sia il motore del nostro turismo e dello sviluppo della nostra località.

Per quanto riguarda il parcheggio multipiano costruito nell’ex area dell’Hotel Tritone, è il risultato di un’opportunità concessa dalla legge 122/89, la cosiddetta Legge Tognoli, che permette la costruzione di parcheggi in deroga agli strumenti urbanistici (nel rispetto però dei vincoli in materia paesaggistica e ambientale), purché – sottolineo purché – tali parcheggi siano pertinenziali, cioè a servizio di unità immobiliari specifiche. Lo spirito di tale legge, che noi abbiamo colto, è proprio quello di permettere nella aree fortemente antropizzate, dove i posti auto sono insufficienti, la costruzione di parcheggi per dare una risposta alle nuove esigenze della popolazione residente. La pertinenzialità del posto auto impedisce perciò la sua vendita a libero mercato.

Lei dichiara che “sarebbe stato opportuno che il parcheggio multipiano in argomento venisse ceduto, anche parzialmente, (in modo gratuito ovviamente) all’Amministrazione comunale per il mero interesse collettivo”. Più che “opportuno” sarebbe stato “bello”, certo, se il privato avesse deciso di donare una sua proprietà alla città (in effetti a volte capita che qualcuno lasci i propri beni alla collettività, anche se, stando alla mia esperienza di 7 anni da sindaco, capita prevalentemente post mortem e per beni dal valore limitato).

Così non è avvenuto e non potevamo certo pretenderlo, vista la disciplina delle norme tecniche di attuazione del piano che consentivano l’operazione.

Inoltre, come ricorderà, la Valutazione di Impatto Ambientale del piano particolareggiato escludeva di utilizzare la struttura come parcheggio pubblico a rotazione per evitare l’inquinamento acustico nella zona e il disturbo alle case vicine.

Per concludere, non mi permetto di entrare nel merito delle leggi del libero mercato e di chi e come stabilisce i prezzi di vendita o di acquisto e credo che altro sia il dovere di un ente pubblico.

Distinti saluti. 

Il Sindaco

Roberto Zoffoli

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