Risposta all'interpellanza n. 73 del 16/12/09 con oggetto "Proposta di modifica dell'articolo 27 del Regolamento del Consiglio Comunale"

 

Mi sorprende molto la sua richiesta presentata (forse per una svista) nella forma di interpellanza, in quanto il regolamento del Consiglio comunale è uno strumento di autoregolamentazione interna del consiglio stesso, cui spetta la competenza totale sia per quanto riguarda la stesura, l'approvazione o le eventuali modifiche da apportare.

Ho definito questo suo atto una svista, dal momento che anche lei ha partecipato ai lavori del Consiglio comunale del 7 luglio 2005 quando, con delibera n. 43, l'istituzione che rappresenta tutti i cittadini ha apportato alcune modifiche agli articoli 8, 10, 12 e 33 del regolamento in vigore dal 1998 e quindi sa bene (o dovrebbe sapere) che la competenza non è affatto della Giunta, ma che il regolamento del consiglio comunale attiene alla autonomia organizzativa del consiglio stesso.  

Vista comunque la sua richiesta di risposta scritta, nel rispetto delle regole stabilite dallo stesso Consiglio, non mi sottraggo dalla sua istanza.

Lo strumento dell'interpellanza, come lei stesso ha ricordato, è regolamentato dall'Art. 27 ("Interrogazioni e interpellanze") del regolamento del Consiglio comunale in vigore, approvato con delibera di Consiglio (n. 52) l'11/6/1998.

Prima del comma 6° da lei ricordato nell'interpellanza in oggetto, l'art. 27 definisce esattamente gli strumenti dell'interrogazione e dell'interpellanza. Infatti recita: "L'interrogazione consiste nella domanda scritta per sapere se un determinato fatto sia vero, se in merito a esso sia pervenuta al Sindaco od alla Giunta alcuna informazione, se la Giunta od il Sindaco abbiano preso o stiano per prendere risoluzioni su oggetti determinati" (comma 2); ..."L'interpellanza consiste nella domanda fatta al Sindaco od alla Giunta circa i motivi o gli intendimenti della loro condotta" (comma 3).

Credo di aver così motivato la sorpresa nel veder presentata la sua richiesta in questa forma.

Sono inoltre a ricordarle che il Regolamento in vigore, approvato appunto nel 1998 dopo un lungo lavoro collegiale dei vari gruppi politici rappresentati allora in Consiglio, ottenne il voto favorevole anche del suo capogruppo che partecipò attivamente e proficuamente al lavoro. Anzi, in quel consiglio proprio l'art. 27 fu oggetto di una votazione a parte e il consigliere Mazzolani anche in quel caso votò a favore. La regolamentazione prevista nell'articolo 27 ha il duplice obiettivo di dare risposta ai consiglieri interpellanti, ma allo stesso tempo di non appesantire i lavori del Consiglio Comunale, riconoscendo che per le discussioni collegiali esistono altri strumenti, come la mozione o l'Ordine del Giorno.

Ma questa è storia ed è più giusto guardare avanti che indietro.

In conclusione, sono quindi a consigliarle - come peraltro previsto dell'art. 6 dello stesso Regolamento, che stabilisce il "Diritto di iniziativa" dei consiglieri "su ogni argomento di competenza del Consiglio comunale", tramite la presentazione al presidente del Consiglio  di proposte di deliberazione -  di indirizzare la sua richiesta al presidente del Consiglio Comunale (che come consigliere nel '98 partecipò attivamente alla redazione del regolamento in oggetto), che sicuramente sarà disponibile a discutere  l'argomento nella sede opportuna, ovvero nella conferenza dei capigruppo.

Distinti saluti.

Il sindaco

Roberto Zoffoli

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