Risposta a interpellanza sullo“Stato della Pinetina di Pinarella e Tagliata”

OGGETTO:           

 

 

Al Consigliere Comunale Gruppo P.R.I. Moraldo Fantini

             Un evento meteorologico di natura straordinaria è quello che si è abbattuto la notte dello scorso 8 marzo, nella fascia del litorale cervese, con fortissime raffiche di vento provenienti da nord-est, con picchi di circa 40-50 nodi, che nella Pineta di Pinarella, in concomitanza con l’elevata superficializzazione della falda freatica, accentuata dalle prolungate piogge verificatesi nei giorni precedenti, ha provocato numerosi danneggiamenti alle alberature, che hanno coinvolto anche diversi edifici situati ai margini della  zona boscata.

            E’ vero che la pineta per oltre un mese è stato un cantiere a cielo aperto, ma è pur vero che una situazione di disagio di tale entità non si registrava da un decennio, per quanto riguarda il fenomeno dell’allagamento e per certi versi non era mai accaduto un evento di tale portata, per quanto riguarda invece la caduta di alberi.

            E’ triste osservare che invece di solidarizzare con uno stato d’emergenza mai vissuto dalla città in quel luogo, si avanzano osservazioni come quelle apparse nell’articolo su un quotidiano locale il 15 aprile scorso, in cui si parla di “segnalazioni di presenza di tronchi tagliati e non rimossi e di ramaglie raccolte e mai rimosse dagli operai”, quando nella realtà operai e mezzi hanno lavorato alacremente e non hanno mai smesso di farlo fino ad oggi.

 

Lavori di messa in sicurezza

            Già dalla prima mattinata del giorno successivo, infatti, squadre di personale specializzato e di mezzi d’opera messi a disposizione dalla ditta appaltatrice del “Servizio di Manutenzione Ordinaria e Straordinaria delle aree verdi pubbliche” dell’Amministrazione comunale, oltre a personale specializzato del Corpo Forestale dello Stato, hanno (e stanno tuttora) lavorando ininterrottamente, per ripristinare nel più breve tempo possibile le condizioni per una fruizione pubblica dell’area boscata, proprio in vista dell’imminente avvio della stagione estiva.

            Le zone più pesantemente colpite sono state le aree adiacenti agli stradelli di via Emilia, oltre alla zone di via Sicilia e alcune zone comprese tra via Trentino e via De Amicis, per una superficie complessiva di circa 3.500 mq, dove si sono registrate anche diverse cadute di alberi su edifici privati, la cui rimozione è stata laboriosa e ha richiesto diversi giorni, visto anche le difficili e prolungate condizioni di terreno allagato.

            L’effetto del vento è stato amplificato dalla presenza dell’acqua nel terreno, con diminuzione dell’effetto stabilizzante dell’apparato radicale dei pini e conseguente rovesciamento di numerossimi alberi. La falda infatti era affiorante in circa il 30% della pineta e nelle zone in cui la copertura vegetazionale della fascia frangivento era meno consistente ed il terreno più depresso, gli schianti delle alberature sono state più estesi.

            Complessivamente si stima che sia stato eseguito l’abbattimento di circa 200 esemplari (di cui 120-130 piante cadute o ribaltate e le restanti piante senza più ancoraggio al terreno) di pino domestico e pino marittimo, di altezza media 10-12 m e diametro medio 30-40 cm.

            Gli operai stanno che lavorando senza sosta da oltre un mese per mettere in sicurezza la pineta, hanno effettuato le seguenti attività, che ormai risultano concluse:

- rimuovere le piante abbattute sulle case

- rimuovere le altre piante pericolanti

- prosciugare con pompe le zone più gravemente allagate

- trasportare i tronchi depezzati all’imposto presso la sede operativa del CFS in Via Piemonte (attività in fase di conclusione)

- trivellare o asportare le ceppaie delle piante abbattute

- accatastare le ramaglie per successiva cippatura in loco o trasporto a raccolta differenziata

- rimuovere gli arredi rotti, ripararli e risistemarli

           

 

Lavori idrogeologici e di ripristino vegetazionale

            Dopo avere completato le attività di messa in sicurezza, si sta procedendo a ripristinare le condizioni di copertura arborea nelle radure maggiori, ed in particolare nell’area adiacente a Via Emilia (oltre ad un miglioramento delle condizioni idrogeologiche della stessa area), con l’impegno a concludere le opere entro la metà di maggio.

            In questa area, per un’estensione di circa 2.300 mq, al fine di controllare l’effetto della risalita della falda acquifera sulle alberature pinetali, in collaborazione con l’Università di Bologna Dipartimento di Scienze della Terra, che sta effettuando il monitoraggio idrogeologico della Pineta dal 2002, si è realizzato un progetto sperimentale di drenaggio sotterraneo dell’acqua di falda.

            Tale zona è stata scelta perché, a seguito del ribaltamento di buona parte delle alberature di pino domestico e marittimo sulle case e successiva parziale inclinazione delle restanti, si è reso necessario asportare tutte le alberature rimaste, non avendo più ancoraggi al terreno sufficienti per garantire la loro stabilità.

            A seguito della realizzazione del sistema di drenaggio, in questa zona sono in corso di ultimazione le operazioni di riporto di quasi 600 mc di terreno sabbioso, che serviranno per la modellazione di alcune dune ed il livellamento del piano di campagna, oltre che per consentire la piantagione degli alberi previsti al fine di ripristinare l’area boscata.

            Per quanto riguarda le piantagioni di alberi, in particolare nella zona di Via Emilia, oltre che nell’area di via Sicilia e nei tratti di pineta danneggiata adiacenti alle abitazioni tra via Trentino e Via De Amicis, si provvederà, a partire dalla prossima settimana ad iniziare le operazioni di piantagione di circa 130 alberi già sviluppati di altezza circa 2,5 metri al fine di migliorare da subito l’aspetto paesaggistico delle zone attualmente prive di vegetazione, oltre a circa  150 alberi di minori dimensioni.

            In Via Emilia verranno piantati sia gruppi di pini domestici in due aree più alte, create con riporto di terreno, al fine di mantenere il segno della presenza del pino domestico, sia querce, frassini ossifilli e ornielli, aceri campestri e ontani neri nelle zone più depresse, così come nelle altre aree in cui sono previste piantagioni.

            Durante la stagione estiva il Servizio Verde e Pinete procederà poi all’esecuzione delle cure colturali (in particolare innaffiature) delle piante di nuovo impianto.

 

Il Delegato al Verde Pubblico

(Riccardo Todoli)

 

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