Replica del sindaco di Cervia Roberto Zoffoli alle dichiarazioni dell’onorevole Pini su happy hour

 

L’onorevole Pini pretende da me delle scuse – o addirittura le mie dimissioni - per averlo offeso. Offendere è una pratica che non mi appartiene. Non l’ho mai fatto né nei suoi confronti né nei confronti di altri “avversari” politici.

A meno che l’onorevole Pini non ritenga offensivo avere posizioni diverse dalle sue.

Come ben sanno i cervesi, i primi ai quali devo rendere conto, ho sempre lavorato per il loro bene, per il bene della nostra città, della nostra comunità e delle nostre imprese, cercando sempre – con il confronto - di tutelare l’interesse generale e mai l’interesse particolare.

L’onorevole Pini torna su una questione che Cervia si era ormai lasciata alle spalle, relativa alle polemiche sul tema della “movida” in spiaggia.

Nel 2010 e nel 2011 abbiamo emesso ordinanze che regolamentassero gli intrattenimenti musicali, con il duplice obiettivo di permettere alle imprese di lavorare ma allo stesso tempo di fissare dei paletti per evitare quegli eccessi che nel 2009 hanno diramato un’immagine negativa della nostra località.

Pini mi accusa di aver “buttato inutilmente i soldi dei contribuenti in spese legali”. Di quali spese legali sta parlando l’esponente del Carroccio?

Forse, come riportano i giornali, il riferimento è a una sentenza (peraltro al momento non ancora depositata e di cui mi chiedo come faccia l’onorevole Pini ad avere conoscenza) del giudice di pace di Ravenna, dottor Guido Carrelli, che giovedì scorso, 26 gennaio 2012, ha annullato le due sanzioni comminate al Papeete per non aver rispettato l’ordinanza comunale emessa il 15 aprile 2010, prima dell’entrata in vigore della Legge 210 (il Nuovo codice della strada che comprende l’emendamento Pini), avvenuta il 13 agosto 2010. La sanzione comminata al Papeete dagli Uffici preposti al controllo era per aver effettuato forme di intrattenimento in difformità dalle prescrizioni previste dalle ordinanze Comunali il 20 e il 21 agosto 2010.

Nessun soldo dei contribuenti è stato speso, in quanto di fronte al giudice di pace, al quale ha fatto ricorso lo stabilimento balneare, si è presentato il legale del Comune, avvocato Silvia Medini, per difendere gli atti del Comune in quella e altre vertenze.

A questo punto, riprendendo la dichiarazione dell’onorevole Pini che dall’alto della sua cultura giuridica afferma che “l’unica cosa della quale non dubito è una nostra azione legale per responsabilità civile”, attendo l’azione legale da parte sua e degli altri che chiama in causa per conoscere le motivazioni che lo spingono a tale azione.

Per concludere, due cose mi sento di dire all’onorevole Pini: la prima è che continuerò a fare il mio lavoro come ho sempre fatto, confrontandomi con tutte le realtà cittadine per il bene di Cervia; la seconda è che rigetto i suoi riferimenti all’educazione. Penso che in materia egli non abbia proprio nulla da insegnarmi. È una questione di stile, e il suo – di cui lui va fiero - è targato Lega Nord.

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