Progetto Area Minori del Comune di Cervia
L'Assessore alle Politiche sociali Fabiola Gardelli sul Progetto dell'Area Minori del Comune di Cervia "La settimana di iniziative dell'Ai.Bi. a Cervia ben si inserisce a pieno titolo nel progetto dell'Area Minori del settore Politiche sociali, che ha l'obiettivo di diffondere e promuovere una cultura dell'accoglienza, di aprire una riflessione sul tema dell'adozione, dell'affido e in generale sull'accoglienza dei bambino.A partire dall'autunno, gli operatori del Servizio Sociale del territorio di Cervia torneranno a promuovere una serie di incontri per sensibilizzare i cittadini attorno al tema dell'accoglienza all'infanzia.I Servizi territoriali sono da tempo impegnati nell'affrontare gli aspetti riguardo l'adozione, anche alla luce delle nuove normative su adozione e affido.Occorre però dedicare tempo e attenzione anche a tutte le altre situazioni che riguardano minori che vivono in famiglia ma che necessitano del sostegno di una ulteriore rete familiare.Con le nuove norme introdotte dalla legge 149/2001 il legislatore rafforza l'articolo 1 come già indicava la legge 184/83, sottolineando il diritto di ogni persona in età minorile di crescere ed essere educata nell'ambito della propria famiglia biologica: non possono essere le condizioni di indigenza a ostacolare l'esercizio di questo diritto. Non sono mancati interventi di sostegno familiare o percorsi di affido nel nostro territorio, ma occorre fare ancora di più. Si sente soprattutto il bisogno di costituire un'anagrafe che possa rappresentare persone singole o famiglie disponibili a collaborare con i servizi a favore di percorsi soggettivi.Si intende così superare interventi che si caratterizzano esclusivamente per l'urgenza, privilegiando modalità più in grado di leggere i bisogni delle famiglie in difficoltà.Incontrare la cittadinanza, i centri, le scuole e altre risorse presenti significa inoltre rendere il territorio più responsabile più in grado di cogliere il "perchè accogliere un minore". Accogliere un minore significa garantirgli il diritto di crescere ed essere educato nell'ambito della propria famiglia; qualora ciò non fosse possibile, può essere affidato a una famiglia o persone singole in grado di assicurargli il mantenimento, l'educazione, l'istruzione, le relazioni affettive di cui ha bisogno, anche solo nelle ore pomeridiane o nei fine settimana.L'accoglienza si può così caratterizzare con diverse modalità e disponibilità ma rimane centrale il ruolo del servizio sociale territoriale, che deve non solo costruire una rete di solidarietà, una anagrafe di persone disponibili ad accogliere, ma anche continuare il percorso attraverso una formazione permanente da proporre (in spazi distinti) sia a gruppi di persone che accolgono sia a famiglie che vivono un profondo disagio nel gestire la propria genitorialità.Questa può essere una strada possibile per raggiungere quell'aspetto indispensabile, ma che è difficile da raggiungere, che è la condivisione, la consensualità di un progetto anche in situazioni difficili: solo così si può garantire il diritto al minore di crescere nella propria famiglia".