ORDINE DEL GIORNO SU“CONTRARIETÀ DEL COMUNE DI CERVIA ALLA COSTRUZIONE DI CENTRALI NUCLEARI SUL PROPRIO TERRITORIO”

ORDINE DEL GIORNO SU

“CONTRARIETÀ DEL COMUNE DI CERVIA ALLA COSTRUZIONE DI CENTRALI NUCLEARI SUL PROPRIO TERRITORIO”

 

APPROVATO CON I VOTI FAVOREVOLI DEL PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEI VALORI - PARTITO COMUNISTI PER CERVIA

E I VOTI CONTRARI DEL POPOLO DELLA LIBERTA’ - PARTITO REPUBBLICANO  - LEGA NORD NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 20 MAGGIO 2010

 

 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CERVIA

 

PREMESSO

  • che il Parlamento con la legge 23 luglio 2009, n. 99 ha approvato il ddl sviluppo proposto dal Governo e che agli articoli 25 e seguenti si indicano le modalità per il ritorno del nucleare in Italia, con la costruzione di ben 4 centrali nucleari sul territorio nazionale;
  • che i siti di queste eventuali centrali non sono ancora stati individuati,

RICORDATO

  •  che l’8 novembre 1987 il popolo italiano si è pronunciato per via referendaria sulla fine della produzione di energia nucleare nel nostro paese;
  •  che l’Italia conserva ancora oltre 23.000 metri cubi di materiale radioattivo proveniente dalle vecchie centrali disattivate;
  •  che in Europa esistono ancora 148 impianti nucleari funzionanti (e una parte di esse nell’ex Unione Sovietica) e oltre 1000 siti con materiali radioattivi;
  •  che l’energia nucleare soddisfa solo una percentuale ridotta del fabbisogno energetico mondiale: il 6% dell’energia commerciale nell’Unione Europea e circa il 2% nel resto del mondo;
  •  che l’energia nucleare non riduce la dipendenza dell’Unione Europea dall’importazione di energia, poiché tutto l’uranio necessario alla fabbricazione del combustibile nucleare deve essere importato;
  •  che secondo le previsioni dell'Agenzia Internazionale per l'Energia le riserve di uranio a livello planetario sarebbero esauribili nel giro di soli cinquant'anni, addirittura la metà qualora Cina e India portassero avanti il piano nucleare già annunciato;
  • §
  •  che è aumentato il consumo e l’antropizzazione del territorio che renderebbero praticamente impossibile localizzare, con il consenso delle popolazioni e delle comunità locali, siti per impianti nucleari con idonei requisiti di lontananza dalle abitazioni, di sicurezza, nonché di trasparente gestione;

 

  •  che la Regione Emilia Romagna ha adottato già nel novembre del 2007 il suo piano energetico regionale il quale prescinde totalmente dal possibile apporto dell'energia nucleare e considera prioritari investimenti e regole per favorire risparmio ed efficienza nei consumi energetici, fonti rinnovabili e tecnologie efficienti per le produzioni energetiche;

 

 

 

 

CONSIDERATO

 

  • che l’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS) ha calcolato che l’esplosione del reattore nucleare n°4 della centrale di Chernobyl, nel 1986, ha prodotto un livello di radioattività 200 volte superiore a quello dell’effetto combinato delle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki;
  • come a tutt’oggi non si siano realizzati nel mondo livelli accettabili di sicurezza per le popolazioni, come dimostrano i numerosi gravissimi incidenti, che dal disastro di Chernobyl in poi si sono ripetuti;
  • che l’Inghilterra, negli ultimi anni, ha privatizzato 5 centrali nucleari ritenendole antieconomiche;
  • che le centrali nucleari producono ingenti quantità di scorie altamente radioattive il cui smaltimento non ha ancora trovato soluzione poiché non esiste un sistema in grado di garantire lo stoccaggio sicuro e definitivo dei rifiuti altamente radioattivi;
  • che le centrali nucleari rappresentano obiettivi sensibili per attacchi terroristici;
  • che allo stato attuale il rilancio del nucleare non è realistico in quanto non intrinsecamente sicuro, economicamente redditizio e, soprattutto, non se ne possono governare gli esiti e in ogni caso i tempi di realizzazione di eventuali strutture non risulterebbero comunque compatibili con le esigenze attuali del Paese,

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CERVIA

RITENENDO

Inopportuno che si investa su una fonte di energia altamente pericolosa e dai costi elevatissimi nelle diverse fasi di costruzione degli impianti, di produzione di energia e di messa in sicurezza delle scorie radioattive

OSSERVATO CHE

  • La produzione di energia della Provincia di Ravenna non presenta al momento problemi di insufficienza per il nostro Comune; va anzi ricordata la vocazione fortemente turistica del nostro territorio, a partire dal turismo balneare, senza dimenticare la particolarità delle vaste aree naturalistiche inserite nel Parco del Delta del Po, le bellezze artistiche, un turismo enogastronomico sempre nuovo e in continua crescita.
  • La moratoria sulla costruzione di nuovi impianti nucleari dovrà permanere sino a quando la ricerca scientifica e tecnologica, sempre da sostenere e incoraggiare in una prospettiva di sviluppo del Paese, non avrà individuato una fonte nucleare sicura, innovativa e sostenibile.

Tutto ciò premesso il Consiglio Comunale di Cervia invita il Governo e il Parlamento italiano

  • a rispettare la volontà, espressa dall'elettorato con il Referendum dell’8 novembre 1987;
  • a proseguire le politiche di sviluppo dell'utilizzo delle fonti rinnovabili, avviate dal Governo Prodi, fino a raggiungere entro i prossimi cinque anni almeno il raddoppio dell’attuale produzione ottenuta oggi e le iniziative per il risparmio e l'efficienza energetica;
  • a partecipare anche in sede internazionale alla ricerca sulla produzione di energia sostenibile, al fine di ottenere una riduzione degli impatti sull’ecosistema nelle diverse matrici ambientali (terra, acqua, aria e suolo) della produzione di energia;
  • ad adottare decisioni chiare, concertate e condivise con le popolazioni locali su come gestire le scorie radioattive e il combustibile nucleare italiano riprocessato all’estero, attuando prioritariamente, con tempi certi, la messa in sicurezza dei siti nucleari italiani;

 

DICHIARA

 

L’indisponibilità del territorio comunale alle procedure di individuazione di siti idonei all’attivazione di centrali nucleari oltre al passaggio di opere e materiali ad esse destinate.

 

 

IMPEGNA SINDACO E GIUNTA

 

1) operare nelle sedi istituzionali affinché resti valido il pronunciamento referendario del 1987 per tutto il territorio nazionale;

 

2) contribuire ad attuare il Piano energetico ambientale provinciale (delibera del Consiglio Provinciale n. 85 del 15 settembre 2009) e potenziare e promuovere, sia sul fronte pubblico che su quello privato, il ricorso alle fonti di energia rinnovabili e il risparmio energetico, come enunciato, del resto, nello stesso programma di governo dell'amministrazione cervese.

 

Il Consiglio Comunale di Cervia

 

            Cervia, 20 maggio 2010

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