ORDINE DEL GIORNO SU “ACQUA BENE COMUNE”

ORDINE DEL GIORNO SU

“ACQUA BENE COMUNE”

 

APPROVATO CON I VOTI FAVOREVOLI DEL PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEI VALORI - PARTITO COMUNISTI PER CERVIA

E I VOTI CONTRARI DEL POPOLO DELLA LIBERTA’ - PARTITO REPUBBLICANO  - LEGA NORD NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 20 MAGGIO 2010

 

 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CERVIA

 

PREMESSO

 

  • che l’acqua è un bene comune ed è un bene finito indispensabile all’esistenza di tutti gli esseri viventi;
  • che la disponibilità e l’accesso all’acqua potabile sono diritti umani inalienabili e inviolabili di ciascuno;

 

CONSIDERATO

 

  • che complessivamente oltre 1 miliardo e 400 milioni di persone che abitano il pianeta non hanno accesso all’acqua potabile e che per far fronte a questa situazione è stata promossa la campagna mondiale Acqua diritto umano bene comune ed è stato costituito un Comitato Internazionale per un contratto mondiale per l’acqua;
  • che tra le iniziative del Comitato Internazionale per un contratto mondiale per l’acqua vi è la diffusione del Manifesto dell’Acqua di cui si chiede la sottoscrizione;
  • che lo scorso 21 novembre a Roma, nell’ambito del Secondo Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, si è tenuta la prima Assemblea del Coordinamento nazionale degli Enti Locali per l’Acqua pubblica;

 

RICORDATO

 

  • che è stata nuovamente assegnata alla Commissione Ambiente della Camera la proposta di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua sulla quel sono state raccolte in tutta Italia nel corso del 2007 oltre 400.000 firme di cittadine e cittadini;
  • che tale proposta di legge ha l’obiettivo di sottrarre l’acqua (reti, gestione ciclo idrico integrato, erogazione) alle leggi del mercato e della concorrenza, garantendone la proprietà e la gestione interamente pubbliche e il controllo diretto da parte della comunità locale, di assicurare una quantità minima vitale di acqua, gratuita, a tutti gli esseri umani;
  • che il 19.11.2009 è stato convertito in legge il DL n.135/2009 il quale, all’art. 15, include molti servizi di interesse generale, fra cui quelli idrici, fra i “servizi pubblici di rilevanza economica” imponendo di privatizzarne la gestione a far tempo dal 1° gennai o 2012;
  • che la nuova norma lede il diritto di autonomia degli Enti Locali in merito alle forme di erogazione dei servizi essenziali di interesse generale sancito dall’art.117 della Costituzione Italiana e dalle vigenti normative sulle competenze regionali;
  • che la gestione privata dei servizi idrici comporta la violazione del principio fondamentale secondo cui l’acqua è un diritto umano universale e non una merce;

 

 

 

IMPEGNA SINDACO E GIUNTA

 

  • ad avviare tutte le azioni opportune al fine di contrastare le norme recentemente approvate riguardanti la privatizzazione della gestione delle risorse idriche e di tutti gli altri servizi di interesse generale;
  • ad intraprendere tutte le azioni opportune, nelle associazioni rappresentative degli enti locali e nelle sedi di confronto con il Governo nazionale, al fine di affermare il potere degli enti locali e dei propri organi eletti dai cittadini di determinare le modalità di gestione di servizi essenziali alla collettività quale il servizio idrico;
  • ad avviare ogni iniziativa utile affinchè il Parlamento approvi la proposta di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua;
  • a proseguire l’opera di sensibilizzazione sul tema dell’acqua e della desertificazione coinvolgendo gli altri Comuni della provincia e la Regione;
  • a contrastare ogni forma di politica e di sviluppo che di fatto possa comportare direttamente o indirettamente un impoverimento quantitativo/qualitativo del patrimonio “acqua” o un estendersi dei processi di desertificazione;

 

A PROMUOVERE AZIONI PER

 

  • preservare e salvaguardare le risorse idriche e favorire l’accesso all’acqua per tutti come diritto, a partire dal proprio territorio;
  • praticare la riduzione dei consumi domestici e sollecitare l’adozione negli edifici pubblici e nelle abitazioni, di tecnologie di riduzione dei consumi (riduttori di flusso);
  • sollecitare i gestori affinchè garantiscano una buona qualità dell’acqua del rubinetto;
  • controllare lo stato di conservazione delle reti idriche comunali nonché procedere ad una rapida e progressiva sostituzione delle tubazioni e serbatoi in fibrocemento per il possibile rilascio di fibre di amianto, come richiesto dal DM 14.5.96 all´Allegato 3 e come già considerato nella precedente circolare ministeriale n. 42 del 1986.
  •  sostenere, con tutti i mezzi legittimi, iniziative concrete in difesa dell’acqua come diritto umano e bene comune da parte delle istituzioni;
  • definire le azioni necessarie per garantire una gestione ed un governo pubblico delle risorse idriche del territorio;

 

S’IMPEGNA A MODIFICARE LO STATUTO DICHIARANDO DI

 

  • sostenere e riconoscere il Diritto umano all'acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico non assoggettabile a norme di mercato;
  • confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
  • riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, e quindi la cui gestione va attuata attraverso gli Artt. 31 e 114 del d.lgas n. 267/2000;

 

DELIBERA

 

di sottoscrivere il Il MANIFESTO DELL’ACQUA a cura Comitato internazionale per il Contratto Mondiale sull’Acqua, All. A) e di aderire al Coordinamento Enti Locali per l’Acqua Pubblica;

 

Il Consiglio Comunale di Cervia

            Cervia, 20 maggio 2010

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