Marina di Cervia

Risposta al Marina di Cervia

 

Marina di Cervia ancora una volta confonde strumentalmente i fatti che sono i seguenti:
la concessione del porto è stata dichiarata decaduta con provvedimento valido ed efficace;

Marina continuava ad occupare il porto senza titolo nonostante l'intimazione del Comune a più riprese di rilasciarlo;

il Comune, agendo coattivamente per eseguire un provvedimento valido ed efficace, ha dunque operato legittimamente;

il danno a cui fa riferimento il Marina si riferisce solo al fatto che il TAR ha negato la sospensiva perché la decadenza era già stata eseguita per cui sarebbe stata inutile;

ma se Marina ha subito effettivamente un danno, a deciderlo non sarà Marina ma un giudice con la sentenza che concluderà il processo, ancora alla fase preliminare, in cui il Comune difenderà le proprie ragioni.

La recentissima sentenza della Corte costituzionale uscita il 27 gennaio sui canoni demaniali riguarda casi diversi; ma se sia applicabile anche al suo caso, non sarà Marina a deciderlo ma il TAR Bologna a cui Marina stessa si era rivolta in un altro giudizio che dovrà eventualmente riassumere.

In ogni caso è sorprendente l'interesse che oggi Marina mostra per le sentenze dei giudici mentre in passato, quando le ha ignorate o disattese, ne ha fatto a meno visto che negli ultimi dieci anni si è unilataralmente ridotta il canone da pagare (tre anni un decimo, un anno un millesimo, altrimenti un centesimo dovuto) e lo ha fatto clandestinamente visto che ogni anno dichiarava di pagare regolarmente quanto previsto.

Di fronte a tali comportamenti non può sussistere alcun rapporto di fiducia che alla base di rapporto di concessione di un bene demaniale e la decadenza viene confermata come atto dovuto.

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