Le tradizioni e i sapori di Belluno il 4 e 5 dicembre a Cervia

Il Sindaco di Belluno, Antonio Prade e il Vicesindaco Leonardo Colle, a nome dell’Amministrazione Comunale di Belluno, doneranno  le fioriere realizzate dal gruppo “Squaradori e Boscadori – Valle di Cadore” al Sindaco di Cervia Roberto Zoffoli, in segno di amicizia e collaborazione. I rapporti fra la nostra terra e l’area del bellunese, oltre che da diversi anni attraverso la manifestazione Cervia Città Giardino,  pare che già in passato fossero consolidati. Infatti gli abili artigiani seggiolai all’inizio degli anni quaranta, lasciavano le loro valli per venire, in bicicletta, proprio qui in Romagna a costruire le sedie girando anche per tutta la provincia di Ravenna. Partivano a settembre e tornavano ad aprile, dopo otto mesi, impiegati a girare nelle campagne e nelle città del Centro-Nord Italia e in Francia. Offrivano i loro servizi per quattro soldi, adattandosi a dormire dove capitava, in stalle e fienili, accontentandosi di frugali pasti e lavorando 14-15 ore al giorno, per poi tornare ai loro paesi ad attendere ancora ai lavori sui campi. Una tipica emigrazione stagionale, questa, che ebbe il suo massimo sviluppo tra la fine dell’Ottocento e la Seconda Guerra Mondiale, con diverse migliaia di occupati, protraendosi fino agli anni Settanta ed Ottanta, per poi cedere alle dure leggi del mercato e ad una società che andava evolvendosi rapidamente.

 

Tutto è pronto a Cervia  per  accogliere i rappresentanti dell’area bellunese e per trasformare piazza Garibaldi a Cervia in un angolo di  Cadore con artigianato e cucina tipiche.

Sarà un  fine settimana ricco di iniziative legate alle tradizioni del territorio bellunese quello di 4  e 5  dicembre,  dedicato alle bellezze delle Dolomiti, dichiarate dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”

Cervia farà un tuffo nel passato delle dolomiti con il gruppo “Squaradori e Boscadori – Valle di Cadore”  che realizzerà “in diretta” con legno di tronchi provenienti da interventi selvicolturali programmati e  attrezzi originali, le caratteristiche fioriere di larice che verranno poi donate  alla Città di Cervia, in segno di amicizia e collaborazione.

Il gruppo “Squaradori e Boscadori – Valle di Cadore”, presente per la prima volta a Cervia, è nato dal desiderio di tramandare le antiche origini e l’arte di condividere quello che il singolo offriva alla intera comunità montana  e dimostrare come vivevano gli avi del bellunese. Vestiti con costumi tipici dell’epoca si presenteranno a Cervia per diffondere l’arte dell’abbattimento degli alberi, del taglio del legno di tronchi provenienti dagli interventi selvicolturali programmati per la creazione di fioriere e di tanti oggetti utili alla vita quotidiana.

I tronchi che saranno a Cervia il 4 e 5 dicembre, provengono da un bosco in località Casera Razzo, in comune di Vigo di Cadore, di proprietà della Regola di Vigo. Il taglio dei tronchi è rientrato in un intervento programmato di miglioramento boschivo, avvenuto tramite una selezione effettuata  dalla stazione forestale della provincia di Belluno, che ha operato in quota, durante la bella stagione.

Particolari gli attrezzi usati dal gruppo  che sono, per la maggior parte, originali di inizio secolo, recuperati con amore  da botteghe e  soffitte e gentilmente offerti da  alcuni artigiani  del Cadore, orgogliosi di vederli ancora in  uso, in occasione di queste  particolari  manifestazioni. Fra gli attrezzi possiamo ricordare  Segoi (vari tipi si sega) per l’abbattimento e la sezionatura dei tronchi, Kanaula (calibro) strumento per la misurazione della circonferenza delle taie (tronchi), Zapin (zappino) attrezzo utile per spostare e girare le taie: la sua forma consente di spostare grandi taie tirandole o facendole ruotare con uno sforzo ridotto. E  ancora Sega spartitora utile per ricavare tavole per la costruzione di fienili in alta quota.

La realizzazione di oggetti per la vita quotidiana era sicuramente l’attività “artistica” dei boscadori. Con l’utilizzo dei tronchi, si possono infatti ottenere le  caratteristiche  panche, basi per sgabelli, oppure delle bellissime fioriere, chiamate “Snauz”, che misurano lunghezza 2,00 m, diametro 0,50 m per 0,70 m di altezza proprio come quelle che resteranno a Cervia donate dalla città di Belluno.

L’artista Da Canal Varedo, inoltre  darà dimostrazione della lavorazione del legno, producendo utensileria, bastoni da passeggio, taglieri, con incisioni a caldo, disegnando autentici capolavori.

Saranno presenti, sempre nella piazza centrale di Cervia anche i seggiolai di Gosaldo,cittadina   sempre in provincia di Belluno. Offriranno al pubblico  dimostrazione di come  costruire e impagliare le sedie con i vecchi utensili e secondo l’antica tradizione

 

In piazza Garibaldi, Corso Mazzini, Piazzetta Pisacane e Viale Roma dalle ore 09,30 alle 19,00 di sabato 4 e domenica 5 si terrà anche il Mercatino di prodotti tipici  con  la preparazione di polenta e pastin, specialità tipiche dell’area del bellunese e particolarmente adatte al clima invernale. Oltre a queste altre prelibatezze e prodotto tipici di artigianato.

Di seguito alcune informazioni sui prodotti più caratteristici

 Il pastin rappresenta infatti una  importante tradizione nella  cultura gastronomica della Provincia di Belluno. Nasce negli anni in cui la macellazione del maiale era un momento di festa, in un periodo in cui la cucina era basata su un’alimentazione semplice e povera. Si tratta di un impasto di carne di suino e bovino, con aggiunta di grasso/lardo, sale, pepe, spezie e aromi vari (chiodi di garofano, aglio, cannella) e vino bianco, che si differenziano leggermente a seconda delle diverse zone di produzione. Il prodotto si può reperire durante tutto l’anno presso le macellerie del territorio bellunese. Viene consumato cotto o crudo. In prevalenza, e per tradizione, viene consumato a seguito di cottura alla griglia o in padella e accompagnato da polenta.

La polenta , altro prodotto presente al mercatino, è poi il cuore della casa veneta, il simbolo popolare della sua cucina; nel Veneto, si sono sperimentate tutte le variazioni gastronomiche possibili della polenta. Esistono dolci rustici, molto comuni, fatti con farina gialla prima della scoperta dell'America e a metà del XVI secolo, in Veneto, si fa la polenta con il "grano saraceno".

Il Musetto poi si prepara con la carne magra, la cotica del lardo, i muscoletti interni teneri, il muso ed eventualmente un po’ di lardo sodo. Il tutto viene macinato e aromatizzato con sale, cannella, pepe, noce moscata e altro a seconda delle abitudini (sono frequenti anche il coriandolo e i chiodi di garofano) e poi insaccato in budello di maiale

L’iniziativa è inserita nel ricco programma CerviAuguri ed è  proposta dal Consorzio Cervia Centro in collaborazione con l’Associazione Prime Alpi di Belluno.

 

Torna indietro

Utilizzando il nostro sito, accetti il nostro uso dei cookie, per una tua migliore esperienza di navigazione. Leggi tutto...