Isotta Gervasi

Un iniziativa dell'"Associazione Culturale Castiglionese Umberto Foschi" per ricordare Isotta Gervasi .

A cura dell'Associazione Culturale Castiglionese Umberto Foschi è in programma per sabato 1 dicembre 2007, alle ore 21, presso la sede sociale in Via Zattoni 2/A, a Castiglione di Ravenna, un incontro culturale per ricordare Isotta Gervasi in occasione del quarantesimo anniversario della sua scomparsa.
Parteciperanno come relatori della serata: Wilma Venturi, Enzo Tramontani e Renato Lombardi. Sarà l'occasione per ricordare un personaggio straordinario. Isotta Gervasi era nata a Castiglione di Ravenna il 21 novembre 1889. Isotta Gervasi è stata la prima medico condotto in Italia. Si era laureata in medicina nel 1917 e poi si specializzò in pediatria all'Università di Modena nel 1919. Esercitò la professione in vari paesi della Romagna riuscendo subito a conquistare la stima e l'affetto dei suoi pazienti, che curava senza chiedere compensi. Isotta doveva superare anche non poche diffidenze nell'esercizio della sua professione, diffidenze che derivavano dal suo essere donna, pure così generosa ed energica. Nei suoi spostamenti in una zona tanto vasta andava prima a piedi, in bicicletta, poi in motocicletta. Nel 1929 fu anche tra le prime a possedere un'auto. Isotta fu figura singolare, di grande cultura non solo scientifica. Frequentò diversi salotti intellettuali e fu amica tra gli altri, di Antonio Beltramelli, Aldo Spallacci, Marino Moretti e Alfredo Panzini. Nell'estate del 1919 incontrò alle Terme di Fratta, tra Bertinoro e Forlimpopoli, anche Grazia Deledda, di cui divenne medico nei suoi soggiorni cervesi. Il carattere eccezionale di Isotta suscitò l'ammirazione di Grazia Deledda, che la ritrasse in una novella intitolata "Agosto felice" del 1935.
Ma Isotta Gervasi era la dottoressa dei poveri. Sapeva essere "umile con gli umili e signorile con i signori". Il suo ricordo rimane nei borghi contadini dell'entroterra romagnolo, tra i pescatori, i salinari, tra le famiglie impegnate nel nascente turismo di Cervia. Per il suo operato generoso ricevette diversi riconoscimenti. A Cervia le venne conferito nel 1963 il "Premio della bontà". Nel 1965 ottenne il "Premio Missione del Medico"della Fondazione Carlo Erba. Isotta viene ancora oggi ricordata come la "Dottoressa dei poveri" e l'Angelo in bicicletta. Isotta Gervasi morì a Modena il 17 giugno 1967. A lei è stata intitolata una Scuola Media di Cervia.

L'Ufficio Stampa

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