Incontro “Le affinità inattese: Grazia Deledda e Tolmino Baldassari” 25 agosto ore 17.30 Giardino Scuola Alessandrini
Cosa accomuna Grazia Deledda, l’unica italiana premio Nobel per la letteratura, e Tolmino Baldassari, uno dei più grandi poeti dialettali del Novecento? Cosa c’è che lega questi due scrittori, oltre all’amore per Cervia, terra madre per Tolmino, terra scelta per Grazia? C’e’ un legame tra il ‘bilinguismo’ sardo-italiano della Nobel e l’amore per la lingua madre del poeta che la usa per esprimere la sua poetica del mondo?
Sono alcune delle domande alla base dell’incontro “Le affinità inattese: Grazia Deledda e Tolmino Baldassari”, che si tiene a Cervia venerdì 25 agosto alle 17.30 nel Giardino della Scuola Alessandrini (ingresso vialetto della Rimembranza), organizzato dalle Associazioni culturali ‘Grazia Deledda, una Nobel a Cervia’ e ‘Tolmino Baldassari’ in collaborazione con la Biblioteca Maria Goia, nell’ambito del progetto Luoghi d’autore.
Ad esplorare i punti di contatto tra Deledda e Baldassari saranno la studiosa Elena Gagliardi, autrice tra l’altro de ‘I romanzi cervesi di Grazia Deledda’, e lo scrittore e critico letterario Gianfranco Lauretano.
“Affinità inattese perché ad un primo impatto questi due scrittori sembrano lontani, ma poi avvicinandoli e confrontandoli si trovano molti punti di contatto. A cominciare dal fatto che sono entrambi autodidatti ed entrambi legati in modo simbiotico alla loro lingua madre”, osserva Elena Gagliardi. “Un altro elemento che li accomuna è il forte rapporto con la terra, il loro sguardo profondo sulla natura che permea molta parte delle loro opere”, aggiunge Gianfranco Lauretano.
Ad arricchire l’incontro, le letture dei poeti Annalisa Teodorani e Nevio Spadoni.
Grazia Deledda scelse la “bella, verde e ventosa Cervia” come suo rifugio estivo dal 1920 al 1935 e in alcuni dei suoi più bei romanzi la descrive con sguardo acuto e innamorato. Tolmino Baldassari ha vissuto a Cannuzzo, di fronte al fiume Savio, ispirato dalle mille variazioni della natura.