Il Sindaco Mattia Massiroli: “Orgogliosi di ribadire il nostro antifascismo”
Ho appreso dagli organi di informazione che alcuni rappresentanti del Popolo della famiglia mi chiamano in causa perché il Comune ha concesso il patrocinio all’iniziativa “Pastasciutta antifascista”, in programma questa sera a Castiglione di Cervia.
Attraverso il loro attacco all’evento, questi signori mi permettono di ribadire la nostra posizione proprio alla vigilia dell’anniversario della caduta del fascismo in Italia, avvenuta il 25 luglio 1943.
Quel giorno, in un paese della campagna emiliana, per festeggiare la rinnovata e ritrovata libertà le persone si ritrovarono a mangiare insieme una pastasciutta, con la speranza di essere usciti dal terrore e dal clima di sospetto. Purtroppo allora finì la dittatura, ma non il conflitto, che proseguì per quasi due anni e si trasformò in una vera e proprio guerra civile, una guerra di Liberazione che ha dilaniato il nostro Paese lasciando ferite indelebili.
Anche la nostra città e i nostri concittadini hanno vissuto momenti drammatici in quegli anni. Cervia ha pagato un pesante tributo di martiri e subì notevoli danni e distruzioni dovute alle azioni belliche, nel periodo fascista, durante il secondo conflitto mondiale e nella guerra di Liberazione.
Cervia va orgogliosa di chi ha sacrificato la vita e dedicato l’esistenza per affermare la libertà. Quella libertà che ha permesso alla città di rialzare la testa, di diventare quella che è ora, un luogo in cui si vive bene, frequentato da turisti di tutto il mondo. Quella libertà che ha le sue basi nella nostra Costituzione, una delle più belle del mondo, che rinnega con forza il fascismo.
Vogliamo e dobbiamo continuare a ricordare quel periodo. La coscienza dell’eredità morale e politica della Guerra di Liberazione, dei nostri partigiani, del nostro essere antifascista non passa solo dai libri e dagli archivi. Riteniamo che iniziative come la “Pastasciutta antifascista”, che in questi giorni viene organizzata in centinaia di comuni italiani, siano necessarie e indispensabili. Soprattutto in momenti come questi, in cui si cerca di rivedere la storia e, come dimostrano le parole dei rappresentanti del Popolo della famiglia, dimenticare ciò che è stato. Attaccare pretestuosamente iniziative di festa ispirate ai valori fondanti della nostra democrazia e della nostra Repubblica significa non avere rispetto della nostra storia, del nostro presente e del nostro futuro. Queste idee e queste parole contengono il germe del totalitarismo, dell’intolleranza, e del pensiero fascista e noi le rigettiamo in toto.