Il gruppo di artigiani “Fabbri nell'Anima” dona al comune uno stemma storico della città in ferro battuto

Il gruppo di artigiani “Fabbri nell'Anima” dona al comune uno stemma storico della città in ferro battuto

Il gruppo di artigiani “Fabbri nell'Anima” ha donato al comune una stemma storico della città di Cervia in ferro battuto.

L’opera è stata realizzata da undici fabbri artisti del ferro: Davide Caprili, Stefano Fagioli, Dario Fagioli, Andrea Cosci, Giannino Biancorsini, Gianpaolo Maniero, Marcello Artisei, Paolo Raggini, Antonio Asirelli, Massimo Giordani, Stefano Strada.

Lo stemma è stato collocato nell’atrio del Palazzo comunale.

L’assessore Gianni Grandu li ha ricevuti in una cerimonia ufficiale e ringraziati a nome dell’amministrazione comunale per il dono alla città, complimentandosi per la loro bravura e maestria.

Il gruppo Fabbri nell’Anima nasce alcuni anni fa dall’idea di un gruppo di amici e colleghi fabbri. In poco tempo il gruppo è cresciuto a dismisura in tutt’Italia e anche oltre confine.

A farne parte, oltre ai più esperti fabbri d’arte italiani, si sono aggiunti maestri stranieri di fama internazionale, dando luogo ad uno scambio culturale e di innovazione nella lavorazione del ferro.

Lo scopo del gruppo, oltre a creare e mantenere rapporti con tutto il mondo del ferro battuto, è quello di promuovere e divulgare con l’esempio pratico e dal vivo, in tutte le piazze che li ospitano, l’antica arte della forgiatura del ferro, conservando una lavorazione ancestrale fatta di fuoco, incudine, martello, sudore e passione, per creare prodotti nuovi, moderni e originali senza dare mai niente per scontato.

Oltre a partecipare a manifestazioni e concorsi in Europa e in Italia, con l’aiuto delle amministrazioni comunali e pro-loco organizzano simposi dove vengono realizzate opere in ferro a loro volta donate alle comunità che li ospitano.

Davide Caprili  rappresentante del  gruppo ha dichiarato: << Siamo orgogliosi di aver realizzato lo stemma per la città di Cervia. Colgo l’occasione  per ringraziare la pro loco di Pinarella di Cervia per averci dato l’opportunità di mettere in mostra la nostra arte e di averci permesso di trascorrere e di godere della bellezza e bontà della Riviera romagnola>>.

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