Il 4 aprile a Montaletto di Cervia nel Parco della Pace verrà ricordato “Iqbal Masih”

  

Il parco fu proprio intitolato un anno fa, grazie all’idea nata dagli alunni della Scuola Primaria “M. Buonarroti” di Montaletto di Cervia del 2° Circolo Didattico, che presentarono al Sindaco un progetto di valorizzazione dell’area verde, realizzato in collaborazione con l’Associazione di volontariato “Monticulum” e col Consiglio di zona di Montaletto-Villa Inferno.

Questa è la motivazione che hanno scritto i bambini e che è riportata sulla targa di denominazione del parco: <<A Iqbal, che voleva crescere e diventare avvocato per aiutare i bambini del mondo, al suo coraggio e alla sua grande determinazione, vogliamo dedicare il nostro parco, perché è soprattutto grazie alle battaglie di bambini come lui se noi possiamo continuare a giocare e a vivere la nostra bellissima età dell’infanzia>>.

Inoltre nei cartelli di presentazione del parco è stata riportata una poesia sulla pace del poeta cinese Li Tien Min e la biografia di Iqbal Masih, scritta dai bambini, che si conclude con questa frase: <<Ma la storia di Iqbal non finisce quel giorno. Continua in tutti coloro che hanno ascoltato e ripreso la sua denuncia. Ed oggi moltissimi uomini, maghi di bontà, continuano la sua opera. Iqbal non potrà diventare avvocato per aiutare i bambini. Ma noi siamo qui, e il viso dolce e gli occhi tristi di Iqbal ci chiamano. A proseguire la sua opera. Perché per occuparsi dei bambini sfruttati non ci sia bisogno di un nuovo Iqbal. Ricordiamocelo quando compreremo tappeti di dubbia provenienza la prossima volta. Ogni volta che compreremo quei tappeti, avremo offeso il ricordo di Iqbal. E avremo contribuito a proseguire la catena di egoismo e sfruttamento che lo ha ucciso. E sfrutta tantissimi bambini ancora oggi>>.

Al centro del parco è installata una sagoma in legno raffigurante un ulivo, dipinta dai bambini e dalle maestre della scuola elementare e ci sono anche tre ulivi come simbolo di pace.

L'associazione Monticulum ha collaborato fattivamente ai lavori di rivalorizzazione del parco e la Banca Popolare di Ravenna ha contribuito alla giornata di inaugurazione.

 

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Iqbal Masih (Muridke, 4 aprile 1983 – Lahore, 16 aprile 1995) nacque in una famiglia molto povera. Quando aveva cinque anni la sua famiglia si indebitò per pagare le spese matrimoniali della primogenita e Iqbal fu venduto dal padre per 12 dollari e cominciò a lavorare in condizioni di schiavitù, incatenato a un telaio per circa quattordici ore al giorno, per una cifra equivalente a 3 centesimi di euro. Cercò parecchie volte di sfuggire al direttore della fabbrica, che lo puniva gettandolo in una cisterna sotterranea chiusa da una grata quasi senza aria. In seguito si scoprì che, la prima volta che Iqbal cercò di scappare, il padrone corrompendo i poliziotti se lo fece restituire. Un giorno del 1992 uscì di nascosto dalla fabbrica/prigione e partecipò, insieme ad altri bambini, ad una manifestazione del Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato. In quella manifestazione, che celebrava la «Giornata della Libertà», Iqbal decise spontaneamente di raccontare la sua storia di sofferenza degli altri bambini nella fabbrica di tappeti in cui lavorava. Gli avvocati del sindacato contribuirono a liberarlo dal lavoro minorile e il segretario del BLLF lo indirizzò allo studio e all'attività in difesa dei diritti dei bambini. Dal 1993 Iqbal cominciò così a tenere una serie di conferenze internazionali sensibilizzando l'opinione pubblica mondiale sui diritti negati ai bambini nel suo paese e contribuendo al dibattito sulla schiavitù mondiale e sui diritti internazionali dell'infanzia. In una conferenza a Stoccolma affermò che "Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite". Nel 1995, partecipò a Lahore ad una conferenza contro la schiavitù dei bambini. Grazie a lui, circa tremila piccoli schiavi poterono uscire dal loro inferno: sotto la pressione internazionale, il governo pakistano chiuse decine di fabbriche di tappeto. Il 16 aprile 1995, il giorno di Pasqua, Iqbal Masih venne assassinato mentre si stava recando in bicicletta in chiesa, nei pressi della casa di sua nonna. Aveva 12 anni. La polizia pakistana, in accordo con la mafia che l'aveva ucciso, aveva scritto che l'assassinio derivava da una discussione tra un contadino ed Iqbal. Dei testimoni hanno però affermato di aver visto una macchina dai finestrini oscurati avvicinarsi a lui mentre era in bici e qualcuno al suo interno aprire il fuoco contro Iqbal, per evitare che venissero scoperti e arrestati.

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