60 anni del Trebbo Poetico. Cervia 1956 - 2016

Sabato 9 gennaio alle ore 15,30 nella sede della Biblioteca Comunale “Maria Goia” di Cervia (Circonvallazione E. Sacchetti 111), è in programma la rievocazione dei 60 anni del Trebbo Poetico (1956-2016).

Parteciperà all’iniziativa, portando un suo ricordo e una sua testimonianza,Walter Della Monica, grande protagonista del Trebbo.

Il programma prevede letture poetiche, a cura del poeta Stefano Maldini, che proporrà alcuni testi già scelti in occasione dei Trebbi passati.

Sono previsti intermezzi musicali dal vivo a cura del chitarrista Michelangelo Severi.

Parteciperà e interverrà all’iniziativa l’Assessore alla Cultura e Turismo Roberta Penso.

Interverrà Giovanni Lugaresi, giornalista, scrittore e storico del Trebbo Poetico.

Parteciperà all’evento Angelica Comello, sorella di Toni Comello.

L’iniziativa è gestita con la collaborazione dell’Associazione Amici della Biblioteca di Cervia.

 

 

Nota storica a cura di Renato Lombardi

Il 7 gennaio 1956 si svolse a Cervia, nei locali dell’allora Asilo S. Giuseppe (oggi Scuola Materna Alessandrini), nello stesso storico edificio in cui ha sede la Biblioteca “Maria Goia”, il primo “Trebbo  poetico”. Protagonisti di questo grande evento, che raggiunse dimensioni nazionali ed internazionali dal 1956 al 1960, furono Toni Comello e Walter Della Monica.

Nella locandina del primo Trebbo poetico, c’era la dicitura: “Città di Cervia - Circolo Amici dell’Arte (di cui era Presidente Carlo Saporetti). Sindaco di Cervia era Gino Pilandri. Presidente della Scuola San Giuseppe era Bruno Masini. Il programma prevedeva una presentazione a cura di Walter Della Monica e la dizione dei seguenti brani poetici a cura di Toni Comello: “Romagna” di Pascoli, “Il Canto V dell’Inferno” di Dante, “Benvenga Maggio” di Poliziano, “Che fia di me” di Michelangelo, “All’amica risanata”di Foscolo; “Il Natale” di Manzoni,  “Bruto Minore” di Leopardi, “La pietà” di Ungaretti, “Forse mi lascerà del tuo bel volto” di Gatto e “Lamento per Ignazio Sanchez Mejias” di Lorca. La dizione dei brani poetici era inframmezzata da commenti e al termine era prevista la discussione con i presenti coordinata da Walter Della Monica. L’iniziativa, in una fredda serata invernale, era durata circa due ore e la sua impostazione costituirà uno schema organizzativo per le successive iniziative.

Il termine “trebbo” è ripreso dalla tradizione romagnola (e’ trebb) ed ha il significato di veglia, ritrovo, raduno e richiama alla memoria le usanze del mondo contadino, quando alla sera, dopo il lavoro nei campi, ci si ritrovava nelle stalle, per stare assieme e conversare e raccontare storie.

L’intuizione di Toni Comello e di Walter della Monica fu quella di riportare nei luoghi della socialità e nelle piazze la grande poesia di tutti i tempi. Fu proprio sessant’anni fa che “due stravaganti ragazzi” (secondo la definizione di Sergio Zavoli) iniziarono un percorso culturale che durerà fino al 1960, valorizzando il “trebbo” come veicolo di poesia e di cultura in quasi tutte le contrade italiane e in qualche paese straniero dove vi erano consistenti nuclei di comunità italiane di emigrati.

Se la data ufficiale del 7 gennaio segna la nascita ufficiale del “Trebbo poetico”, in realtà una fase di sperimentazione vi era stata nell’estate del 1955 in un campeggio di Milano Marittima, dove allora vi lavorava Walter della Monica e vi trascorreva le sue vacanza Toni Comello. Ai due protagonisti del

“trebbo”venne l’idea di proporre agli ospiti del campeggio una serata dedicata alla poesia. La recita di brani di poeti famosi ebbe un’accoglienza entusiastica ed inaspettata e i due giovani progettarono di intraprendere un percorso culturale che partirà ufficialmente il 7 gennaio dell’anno successivo. Dalla prima iniziativa cervese il “Trebbo” si diffuse, prima in Romagna, e venne poi realizzato in diverse città italiane come  Bologna, Milano, Torino, Roma, Trieste, Catania, ma anche in città minori, suscitando ovunque entusiasmo. Della Monica e Comello erano definiti i “due dioscuri della poesia italiana” (dalla definizione di un importante critico letterario) e volevano contagiare gli italiani con il “mal di poesia”. La esperienze internazionali toccarono nel giro di 5 anni la Germania, la Svizzera la Francia e l’Olanda.

Significative sono le parole di Giuseppe Ungaretti : "Sento che il Trebbo farà miracoli per riportare gli uomini a non esser più distratti dalla loro voce più profonda. Quel Trebbo che per l'irruenza del cuore di Comello e per la rara sensibilità di Della Monica fa risuonare nelle piazze d'Italia, e torna a rendere familiare, la voce di mille anni di tradizione poetica italiana. [...] Sono anni che non si sentiva parlare di tanto fervore per la poesia."

Da Cervia partiva una straordinaria avventura culturale e poetica, promossa dagli ultimi “aedi” della poesia italiana, come venivano definiti Walter Della Monica e Toni Comello.

Erano anche gli anni in cui nacque il Premio Cervia di Poesia, un grande evento  culturale, che si è svolto tra il 1956 e il 1970, che testimonia  lo stretto rapporto della città con il mondo letterario e poetico. Nel 1956 nacque il “Premio Cervia di Poesia“, che nei suoi primi anni di vita era denominato “Premio Trebbo Poetico Città di Cervia”, come semplice concorso per una liriche inedite da premiare. Intendimento dei promotori del Premio era quello di realizzarlo al di fuori della competizione editoriale, e quindi al di fuori della logica di premiare un libro ed un autore con evidenti scopi pubblicitari. Alla Presidenza della Commissione giudicatrice vi furono  personaggi come Giuseppe Ungaretti (cittadino onorario di Cervia) e Carlo Bo. Il “Premio Cervia” continuò la sua attività fino al 1970 e vide la partecipazione nella commissione di personaggi illustri del  mondo letterario e culturale (tra gli altri: Attilio Bertolucci, Angelo Romanò. Alfonso Gatto, Giacinto Spagnoletti, Andrea Zanzotto, Michele Vincieri).

Cervia vantava già una tradizione consolidata in campo letterario. Nel lontano 1934, l’Azienda di Cura Soggiorno e Turismo di Cervia aveva dato vita ad un “Premio Cervia”, che ebbe nella sua Commissione giudicatrice nomi come quello di Gioacchino Volpe, Antonio Baldini, Marcello Gallian, Giuseppe Ungaretti, Aldo Capasso, e a cui presenziò tra l’altro anche Filippo Tommaso Marinetti, il fondatore del Futurismo, nella sua veste di Ministro. Il “Premio Cervia”  ebbe sei edizioni dal 1934 al 1939, e fra i suoi concorrenti figurano nomi noti e personaggi illustri nel campo della letteratura.

“Cittadini onorari” di Cervia, sono stati in passato protagonisti del mondo culturale quali: Grazia Deledda (1927), premio Nobel per la letteratura e i grandi poeti Giuseppe Ungaretti (1958) e Mario Luzi (1999).

Il 4 gennaio 2013 è stato inaugurato il Largo dedicato al Trebbo Poetico, in uno spazio antistante la Biblioteca “Maria Goia” e in prossimità dell’edificio scolastico dove si tenne la prima edizione del Trebbo.

Il “Trebbo poetico” e il Premio Cervia di Poesia hanno costituito una forma originale di valorizzazione del binomio turismo-cultura, in anni nei quali si riusciva a riempire di gente la Piazza Garibaldi per assistere ad eventi incentrati sulla poesia.

Non mancano quindi motivi di interesse per partecipare, sabato 9 gennaio alla rievocazione dei 60 anni della prima edizione del Trebbo poetico, che si svolse a Cervia il 7 gennaio 1956.

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