GIROVELA.

Fiumicino, comunicato numero due dal Giro d' Italia a Vela.

Dopo due giornate di assenza di vento finalmente ieri mattina, mercoledì è partita da Rosignano la seconda tappa del Giro d' italia a vela, traguardo Fiumicino, dopo più di 130 miglia, da percorrere in un tempo massimo di 32 ore. A bordo io, Giuliano Onorati, Massimiliano Landolfi, Matteo Scandola, Luciano Semprini, Beppe Salerno.
La regata parte con vento molto instabile, indoviniamo il lato giusto della linea di partenza e ci troviamo fra i primi alla prima boa, non senza un po' di emozione. Comincia una lunga bolina verso Piombino, nella quale ci misuriamo con i migliori equipaggi. Il vento allarga dopo qualche miglia e ci coglie la tentazione di issare il jennaker. Mentre grande vela si gonfia, alle nostre spalle vediamo stendersi sulla superficie del mare una bella raffica di vento, che però dispiega una potenza inattesa. Troppo tardi; il vento sorprende la nostra barca ancora priva di velocità, saranno 35 o 40 nodi, scuffiamo di 100 gradi e ce ne stiamo qualche secondo aggrappati a quello che troviamo con la chiglia all' aria e l' albero in acqua. Lentamente, e solo una volta lascata la drizza, il nostro guscio se ne torna in una posizione più naturale e possiamo ripartire. Con questo saluto un po' sgarbato ed estemporaneo il vento poi se ne va, per latitare per le successive 100 miglia. Al passaggio di Piombino transitiamo in 11 posizione, alle nostre spalle l' equipaggio femminile di Cristiana Monina sceglie il largo, noi ce ne stiamo sotto costa. Corriamo lungo i capi e i promontori di Punta Ala e di Talamone, Nel canale fra l' Argentario e L' Isola del Giglio per tutta la notte rimaniamo senza vento in mezzo ad una nebbia novembrina. All' Alba navighiamo fra Giannutri e il Golfo di Ansedonia per scegliere poi di stare molto vicino alla costa, così riusciamo a guadagnare qualcosa sulle due barche che ci precedono, e riusciamo a superare Loano un bordo rasente le secche di Capo Linaro. Qui prende il ponentino romano che spinge con decisione a Fiumicino con una media di 10 nodi e planate entusiasmanti. Loano si riprende dallo smacco e ci supera ancora una volta, prudentemente evitiamo di ingaggiarci, un errore e una collisione in planata a 12 nodi non sarebbero contemplate nel nostro bilancio, e tagliamo il traguardo in undicesima posizione. Difficile fare meglio visto il livello della competizione; arrivare dopo 130 miglia a contatto con Riva del Garda di Gianni Torboli, con i russi di Castelsanpietro è un risultato soddisfacente.

Il paesaggio del circo del giro qui a Fiumicino non è privo di un suo fascino un tantino decadente, lo smalto degli stand e l' orgoglio delle bandiere degli sponsor accentuano il contrasto con una atmosfera conosciuta con i film di Sergio Citti e di Pasolini, come le voci del Karaoke e il rombo dei jet che atterrano e decollano dall' areoporto vicino, e la voce dell' inquinato ed eterne fiume che attraversa Roma e qui si getta in mare.

Oggi seconda regata nelle acque di fronte alla foce del Tevere. A bordo io, Massimiliano, Matteo Bonetto, Luciano Semprini, Luigi Terragni, Nicola Ventura, Antonio Stocchi. Partiamo abbastanza bene e ci troviamo nella prima metà del gruppo alla prima boa; costretti a virare un po' presto per evitare una barca con diritto di rotta , ci superano quasi tutti. Ci dedichiamo allora ad una rimonta abbastanza appassionante che ci porta a tagliare ancora undicesimi.

Domani seconda tappa, oltre 100 miglia per arrivare a castellamare di stabia. La carovana del giro si inoltra nel sud, ci auguriamo sia congeniale allo spirito romagnolo, mediterraneo e un po' bizantino di Cervia.


Rosignano, 20 giugno

Comunicato numero 1.
Dall' equipaggio di Cervia al Girovela.

Dopo avere dedicato la giornata di lunedì alla messa a punto della barca, ieri, prima uscita in mare per la regata di prova, Tentativo di incrociare qualche bordo nonostante la risacca e l' assenza di vento. La regata viene prima rinviata e poi annulata, la giuria prende atto che la divinità dei venti, invocata, non si manifesta. Le nuvole velano il sole e la brezza stenta ad uscire. Ci consoliamo pensando che anche ai giocatori di biliardo, a volte, va via la luce. Ci godiamo la visione del promontorio di Castiglioncello, reso famoso anni fa da una un famoso film "Il sorpasso" con il miglior Gassman . Abbiamo già riconosciuto vecchi e nuovi avversari. Gli equipaggi russo-emiliano romagnoli di Castel San Pietro Terme e Marinara, Riva del Garda, con a bordo Spangano , Le Fiamme gialle con Ravaioli e Casale e Loano del decano del giro Ciccio Rossi, con a bordo Giancarlo Pedote, Grado, Carnia, Rosignano, Barcola, Cagliari. I due quipaggi femminili, di cui uno, Roma con a bordo Cristiana Monina . Anche oggi, nell' attesa del vento, che verrà, ci dedichiamo alla cucina; zuppa al sugo di pesce comprato da un peschereccio ormeggiato di fronte al nostro camper. Il nostro impegno in cucina non è trascuarbile, approfittatndo delle provvigioni fornite dai nostri sponsor cervesi ( Cooperativa Bagnini, Terme di Cervia, Vip Catering, Hotel Corona, Ristorante Peter Pan). Una esperta velista locale ci ha dato qualche indicazione su come interpretare la bolina con brezza; forse carezzeremo la punta di Castiglioncello. Il nostro accampamento è di fronte alla barca, in cima al marina di Rosignano, vicino al mare certo, ma un po' isolati; speriamo che stasera la festa di addio a Rosignano ci avvicini un almeno un poco al cuore della città.


Castellamare di Stabia 27 giugno 2006.

Dall' equipaggio di Cervia al Girovela.

Antonio Antonelli, Luciano Semprini, Giulano Onorati, Daniele Rebecchi, Giuseppe Salerno, Matteo Scandola. Nicola Ventura, Massimiliano Landolfi, Antonio Stocchi.

Domenica abbiamo lasciato Fiumicino per la lunga tappa di trasferimento verso Castellamare di Stabia. L' ammiraglio della flotta del Girovela, Cino Ricci si è adoperato in tutte le maniere perchè il giro confermi le sue tradizioni. A Fiumicino si è aggiunta alla carovana il simpatico equipaggio di Terre di Lecce, cui abbiamo volentieri ceduto in prestito un nostro uomo, Matteo Scandola, in cambio dei preziosi consigli culinari della signora Anna, responsabile della cambusa della barca salentina.

La previsione meteo è ottima; bel tempo, alta pressione. Si è trattato di una tappa di difficile interpretazione tattica, con queste condizioni meteorologiche, a causa della presenza del promontorio di capo Circeo e del passaggio delle isole di Ischia e Procida, nonchè della interpretazione del Golfo di Sorrento e del rebus rappresentato dall' unico vento presente, quello dovuto allo sambio termico fra terra e mare.
La nostra partenza non è stata entusiasmante: giriamo la boa di disimpegno pressapoco ultimi. Non ci perdiamo d' animo e iniziamo una lunga bolina verdo il Capo Circeo. Scegliamo di viaggiare larghi e veloci, un po' fuori rotta bordeggiando sotto costa e intraprendendo una sfida di virate con l' equipaggio di Riva del Garda, quasi sul bagnasciuga dell' affolato e domenicale litorale romano. Al passaggio del capo Circeo siamo decisamente in buona posizione, chi segue la regata via internet ci segnala che viaggiamo fra i migliori equipaggi ( incrociamo le ragazze di Roma, Grado, Carnia, Marinara, Riva). Bordeggiamo nella notte verso Procida e Ischia e passiamo fra le due isole. Al passaggio puntiamo dritto verso Castellamare. Qui la fortuna non ci assiste; in prossimità di Capo Pellegrino , il Capo Horn dei napoletani, il vento ci abbandona. Gli equipaggi che hanno scelto il centro del golfo e ancora di più quelli che sono passati fra la terraferma e Procida si avvantaggiano di ore. Rimaniamo fermi per un tempo interminabile di fronte al meraviglioso paesaggio di Sorrento vista dal mare , affaccendandoci in improbabili manovre e tentativi di fare marciare la barca in assenza di vento, mentre da terra sentiamo i botti e mortaretti dei napoletani esultanti per la vittoria della nazionale e dal canale radio di soccorso ci avvolgono le note distorte di un inno nazionale. Tagliamo il traguardo al tramonto, miracolosamente non ultimi.

Castellamare ci accoglie con l' allegria e il calore del suo paesaggio e ci predispone alla regata di oggi di fronte alle sue acque. Anche oggi il nostro spirito è veramente messo alla prova. Un primo lato di bolina si trasforma in una apocalisse nella quale ci troviamo l' intera flotta che ci chiede acqua con mure a dritta. Cominciamo un recupero in cui interpretiamo con aggressività sportiva la poppa, insidiando i nostri amici nemici di Terre di Lecce e poi, nella bolina, scgliamo il giro del vento a destra e superiamo anche l' equipaggio di Valdimontone. Tagliamo il traguardo 12 esimi.

Domani si parte per Messina, speriamo che il pasaggio di Scilla e Cariddi ci sia favorevole.



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