Festa della musica" organizzata dagli "Amici dell'Arte"

IL TRENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI ALDO ASCIONE (1920-1978).
Al grande protagonista della vita culturale cervese è dedicata la prima serata della "Festa della musica" organizzata dagli "Amici dell'Arte"

Ricorre il 17 giugno 2008 il trentesimo anniversario della scomparsa di Aldo Ascione.
Ascione è stato tra i soci fondatori della "Società Amici dell'Arte", avvenuta il 14 marzo 1955, è stato il segretario ed animatore instancabile dell' associazione culturale nata per valorizzare la storia, la cultura, le tradizioni, l'enogastronomia e l'ambiente di Cervia e della Romagna. A lui è legato anche il recupero e il restauro della settecentesca Casa delle Aie, affidata in concessione agli Amici dell'Arte, e di altri beni culturali cervesi.
Per rievocare la sua figura l'Associazione Culturale Amici dell'Arte Aldo Ascione ha inteso dedicargli la manifestazione di apertura della "Festa della Musica", prevista per giovedì 19 giugno, alle ore 21,30 in Piazza Garibaldi, con in programma un concerto della Banda cittadina Andrea Ferri di Modena e di due corali modenesi.
Aldo Ascione (soprannominato "E' méstar") era nato nel 1920 a Fiesole, in Toscana, Alla fine degli anni venti si trasferì a Cervia. Romagnolo di adozione divenne poi uno dei più autentici interpreti della cultura e delle tradizioni romagnole.
Durante la seconda guerra mondiale, conobbe personaggi importanti come Geno Pampaloni, Don Bedeschi; visse i fermenti legati alla Liberazione, ma anche le tragedia della morte del fratello Quinto in Russia.
Nel dopoguerra si dedicò all'insegnamento. Per 26 anni fu maestro elementare nella Scuola di Savio di Cervia. Si considerava "maestro di campagna", un maestro innamorato dei suoi ragazzi, anticonformista, poco incline al nozionismo, convinto che la scuola dovesse favorire l'uso "della ragione applicata al buon senso, alle cose pratiche della vita", alle forme semplici dell'arte, della storia, delle scienze". Un carattere a volte scorbutico e scortese con i colleghi, ma disponibile a dare la sua collaborazione se c'era bisogno di lui.
Ad Aldo Ascione si deve una battaglia culturale ed anche pratica per la difesa dei beni storici e monumentali di Cervia. Fu tra i fautori e i protagonisti della ricomposizione della Banda cittadina di Cervia, che nel dopoguerra aveva organizzato anche con un impegno finanziario personale e suonando il basso.
Collaborò personalmente al restauro dell'altare di San Filippo della Cattedrale, di dipinti nella sala adiacente alla chiesa del suffragio. Ci ha lasciato pregevoli stampe che raffigurano scorci e ambienti storici di "Cervia nuova", disegnati con gusto e perizia. Uno dei suoi sogni non realizzati fu la ricostruzione delle porte di Cervia, distrutte dall'esercito tedesco in ritirata, durante l'ultima guerra mondiale, alla vigilia della Liberazione di Cervia, avvenuta il 22 ottobre 1944.
La Casa delle Aie era divenuta ormai la sua dimora abituale. Lo ricordava Gino Pilandri durante l'avvio dell'attività di ristorazione della Casa delle Aie, "seduto all'angolo di fronte all'ingresso, con alle spalle il caratteristico angolare romagnolo e, sul tavolo, un boccale di vino e un gotto di terracotta con gli spicchi di scalogno, salutare ed accogliere convivialmente amici ed ospiti".
Nel concludere un incontro in ricordo di Aldo Ascione, in occasione del 2° anniversario della scomparsa, Geno Pampaloni pronunciò queste parole:"L'amicizia era per lui un fine; l'amicizia è stata la sua vocazione, il suo destino, la sua verità e direi il suo capolavoro."
L'Associazione Culturale Amici dell'Arte, che da Aldo Ascione ha preso la sua denominazione, vuole ricordarlo nel trentennale della sua scomparsa.
L'Ufficio Stampa

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