E’ scomparso ieri sera il cervese Fabio Battistini, illustre autore scenografo e registra teatrale.

 

            Un percorso che l’ha portato a lavorare con Strehler, la Borboni, la Falk, Gassman e tanti altri illustri personaggi del teatro italiano e internazionale.

Fabio Battistini, qualche anno fa aveva pubblicato “La bella Cervia” il suo ricordo della città negli anni ’50 e ’60.

Viveva a Milano, ma era spesso a Cervia, dove si trovano i suoi famigliari. Fabio non ha mai smesso di essere presente qui, nella sua città natale, che ha sempre amato profondamente e con cui ha mantenuto un intenso legame.

 

Il Sindaco Roberto Zoffoli così lo ricorda: <<E’ con profondo  dolore che ho appreso della scomparsa di Fabio, sconcertante e inaspettata. Proprio in questo periodo avremmo dovuto incontrarci per definire il progetto della mostra ispirata al suo ultimo libro “Verso il sacro. Un itinerario al  teatro”, da tenersi la prossima estate nel Magazzino del sale, con le foto più suggestive e i filmati più significativi della sua lunga e brillante carriera. Una storia di grande impegno, passione ed emozioni, nata nel nostro teatro e che si è sviluppata nei più grandi e suggestivi luoghi di rappresentazione italiani. Una vita dedicata al teatro, intrecciata e continuamente in simbiosi con la letteratura, la poesia, la regia, la sceneggiatura, la pittura, l’arte. Restano per sempre in chi l’ha conosciuto, la sua cultura, la sua personalità elegante e discreta, e la sua  straordinaria umanità ricca di sensibilità e di umiltà. Siamo orgogliosi che Fabio sia nostro concittadino e gli siamo grati per avere sempre amato Cervia, senza mai dimenticarla>>.

 

 

Fabio Battistini (Cervia 1940 -  Milano 2011), regista, scenografo e costumista. Si diploma in scenografia all'Accademia di Belle Arti di Roma nel 1965 con una tesi sul teatro di Pirandello. Dopo una lunga esperienza al fianco di Strehler per il quale firma nel 1973 i costumi per Il gioco dei potenti al festival di Salisburgo (la trilogia dell' Enrico VI , in due giornate, con A. Jonasson e M. Heltau). Lavora con L'Informativa '65 ( Giulio II di Baijni, regia M. Binazzi) e La Contemporanea ( Aspettando Godot di Beckett, regia M.M. Giorgetti) a Milano e la Compagnia del Sangenesio, a Roma ( La nuova isola di A. Balducci, premio Riccione '73 e Loro di E. Manet, prima mondiale). Passa alla regia con L'innesto di Pirandello per la compagnia del Teatro Filodrammatici di Milano (1978). Intensa risulta poi l'attività di ricerca al Teatrino della Villa Reale di Monza su testi di Pirandello, Brecht, Lorca, Ghelderode, Ionesco, Machiavelli, Molière e Goldoni. Fra gli altri spettacoli si ricordano Tre civette sul comò (1982) di De Baggis con Paola Borboni, Atti del processo a suor Virginia Maria, monaca di Monza (1986), Donna de Paradiso di Jacopone da Todi (Lugano, 1991), Assassinio nella cattedrale di T.S. Eliot con F. Graziosi (Lugano, 1993), Dialoghi delle Carmelitane (1995) di G. Bernanos, Lugano, Vesperali '95 , con F. Nuti, Koeelet , I Lettera ai Corinzi (traduzione di G. Testori), Rebora e Turoldo (1996). Da alcuni anni porta avanti con rigore un'idea di teatro religioso rileggendo gli autori del Novecento. Nell'agosto del 1998 allestisce la prima assoluta di Pietra oscura , la prima opera teatrale di M. Luzi, scritta nel 1947. Dal 1988 mette in scena diversi spettacoli da Claudel a Cesbron all'Eremo di Santa Caterina del Sasso; inoltre è collaboratore della Radio Svizzera italiana per la quale ha curato numerosi drammi radiofonici.

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