Dichiarazione del Sindaco Roberto Zoffoli sulle dimissioni di Vittorio Ciocca Amministratore delegato del Parco Saline

La decisione di Ciocca - che in questi anni con passione, dedizione e competenza si è impegnato per lo sviluppo della società senza risparmiarsi, pur lavorando (come tutto il Consiglio d'Amministrazione) senza percepire indennità - nasce dalla volontà di anteporre e salvaguardare l'immagine della società e della nostra città, come ben motiva nella sua lettera di dimissioni.

Quella di Ciocca è una decisione responsabile, presa proprio per placare quel polverone che altri invece in città utilizzando un fatto noto non solo hanno alimentato e strumentalizzato, ma con il quale si divertono, a cominciare dal quotidiano La Voce, megafono e strumento del centrodestra.

Stupisce molto l’enfasi data a un fatto che non è mai stato tenuto nascosto, tanto che con la massima trasparenza è stato risposto a un'interpellanza dei consiglieri del PdL Massimo Mazzolani e Paolo Savelli (prot. n. 34041 del 6 luglio 2010) che, oltre ad avere una risposta dal presidente della Società Parco della Salina di Cervia su tutti i quesiti posti, hanno ricevuto tutta la documentazione e il materiale richiesti ed elencati nella risposta, tra cui anche i registri con le informazioni relative ai dipendenti della Società, ai contratti, alle modalità di assunzione, eccetera.

La risposta della Società Parco della Saline all’interpellanza (prot. n. 39384 del 4 agosto 2010) e la lettera di accompagnamento (prot. n. 39546), come di prassi, sono state inviate a tutti i gruppi consigliari, ai quali è stata messa a disposizione la documentazione consegnata al PdL che forse ha pensato di inventare proprio adesso un “caso parentopoli” a Cervia per assolvere i colleghi di partito di Roma, dove ormai gli scandali e le vere parentopoli sono talmente numerosi da non fare neanche più notizia.

                   

       Il Sindaco di Cervia

          Roberto Zoffoli

Cervia, 14 febbraio 2011

 

 

Lettera di dimissioni di Vittorio Ciocca

 

Al Sindaco di Cervia - Roberto Zoffoli

e p.c. Al Presidente Parco Salina di Cervia - Giuseppe Pomicetti

 

Quando nel 2003 il Comune affidò alla società Parco della Salina il compito di tentare di dare un futuro alla salina, nessuno avrebbe scommesso un euro sulla capacità di riuscita dell'impresa.

Il Monopolio aveva interrotto la produzione nel 1998 con deficit di gestione di circa due miliardi all'anno. Per cinque anni era stato un progressivo degrado di ogni cosa dentro la salina, dall'ambiente, alle attrezzature, agli immobili, fino all'animo degli otto dipendenti ex Monopolio lasciati a custodia di un bene in stato di abbandono e pertanto demotivati.

Passo dopo passo la Società Parco della Salina ha risanato l'ambiente, ripristinato il sistema idraulico, ripresa la produzione su basi completamente diverse da quelle del Monopolio, puntando sulla qualità e sulla valorizzazione delle particolarità del sale cervese, diversificato la produzione, dall'alimentare al settore benessere, legando sempre più strettamente l'immagine del sale a quello della città, al punto che oggi, anche sul piano turistico, il sale è ambasciatore di Cervia in Italia e all'estero.

La rinascita è avvenuta sulle gambe della Società, con bilanci in equilibrio e senza ricorrere a ripiani di bilancio da parte dei soci pubblici, destinando anzi annualmente non meno di 50-60.000 Euro alla gestione turistico ambientale a integrazione dei finanziamenti pubblici, ottenendo  progressivamente  utili di esercizio che a consuntivo 2010 saranno ancor più consistenti, segno del buon stato di salute a cui la società è stata condotta.

La gestione si è dovuta necessariamente misurare con le regole del libero mercato, della concorrenza e della capacità di soddisfarne le esigenze di efficienza, funzionalità ed economicità, operando, nel rispetto delle leggi, come azienda di tipo privatistico pur retta da soci a prevalenza pubblica.

Oggi con la Salina lavorano in forma diretta o indiretta non meno di cinquanta persone, gran parte nel corso di tutto l'anno, e per tutti i dipendenti della Società, tranne gli ultimi assunti a tempo determinato, il contratto è a tempo indeterminato, e ciò è avvenuto mentre gran parte delle aziende in questi anni hanno purtroppo dovuto ridurre il personale.

Certamente il caso della Salina di Cervia è unico nel suo genere, sia per la singolarità di unire produzione a tutela e valorizzazione ambientale, sia per essersi caricati di una missione di dare continuità ad una storia millenaria e non vedere distrutto e abbandonato uno dei beni più preziosi della nostra città, sia per avere visto nel sale non solo la memoria del passato, ma una risorsa per il futuro e questa consapevolezza è stata trasmessa a chi lavora in salina che ha visto moltiplicare l'impegno e gli sforzi per vincere una sfida per molti, all'inizio, ritenuta impossibile.

Anche per chi ha amministrato questa società, presidente, amministratore delegato e consiglio di amministrazione, partecipi dei fini da raggiungere e soddisfatti dei successi ottenuti, non ha mai pesato non avere mai percepito alcuna indennità per il lavoro svolto nell'arco di otto anni.

Caso davvero singolare anche in questo senso per una società a partecipazione pubblica.

Oggi la Società Parco della Salina ha un valore rilevante sul mercato e se i soci dovessero deciderne la cessione di quote realizzerebbero un congruo ricavo.

C'è d'augurarsi che il Comune riesca a ottenere, nell'ambito del trasferimento dei beni dallo stato agli enti locali, previsto nel federalismo demaniale, la piena proprietà del bene, per assicurarne la continuità di gestione secondo le finalità avviate.

Una delle chiavi più importanti del successo è stato il sostegno di tutta la città a questa operazione di nuova vita della salina, dal ruolo delle istituzioni locali, alle forze politiche, alle organizzazioni di categoria, agli operatori turistici, ai mezzi d'informazione, ai cittadini tutti.

Questo è il bene più prezioso da salvaguardare per il futuro della salina.

Partendo da queste premesse è necessario evitare che le critiche sollevate in questi giorni ad alcuni aspetti della gestione si riflettano sull'operatività della società e sul clima di sostegno che l'ha sempre accompagnata.

Va innanzitutto chiarita nel merito la questione delle assunzioni al centro delle critiche sollevate.

Il metodo di assunzione e i criteri di valutazione hanno sempre riguardato esclusivamente competenze, professionalità e attitudini alle mansioni assegnate.

Le assunzioni sono sempre avvenute con evidenze pubbliche mediante pubblicazioni di avvisi su Informagiovani e il Centro per l'Impiego delle province di Ravenna e Forlì-Cesena.

Va sottolineato che mentre negli ultimi 2-3 anni, in coincidenza della crisi, si assiste ad una molteplicità di domande di lavoro, nei primi anni la società si è trovata sovente con un numero esiguo di richieste, stante la precarietà e le incertezze che gravavano sulla vita della salina, che essendo in concessione provvisoria prevedeva solo assunzioni a tempo determinato trimestrali, eventualmente rinnovabili.

Solo con l'ottenimento da parte del comune della concessione per 19 anni, nel 2008, si è proceduto a regolarizzare con assunzioni a tempo indeterminato le diverse situazioni pregresse.

Anche l'assunzione oggetto della polemica di questi giorni è avvenuta con lo stesso metodo nell'autunno del 2006 relativamente alla promozione della regalistica natalizia.

Il lavoro svolto con professionalità e soddisfazione per i risultati portati alla società è stato successivamente esteso alla proposizione della linea benessere, sempre con incarichi trimestrali e poi semestrali. Solo nel 2008, come per tutti gli altri dipendenti in situazioni analoghe, l'assunzione è passata a tempo indeterminato come addetto alle attività commerciali e di relazioni con il pubblico.

Proprio queste funzioni hanno costantemente esposto l'interessato ad una proiezione esterna alla società, desta pertanto qualche interrogativo che il problema venga sollevato dopo 4-5 anni di lavoro.

Tuttavia, in coerenza con lo spirito di trasparenza, disinteresse e passione per l'opera da me svolta contribuendo ai successi della salina, intendo rimettere l'incarico affidatomi al fine di favorire il ritorno di un clima sereno nella Società Parco della Salina di Cervia e per non creare un danno alla Società stessa - e a quanto costruito in questi anni -, all’Amministrazione comunale e indirettamente alla città.

 

 

Vittorio Ciocca

Amministratore Delegato Parco Salina

 

 

 

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