Dati turistici del mese di luglio 2010

 

 

Presenze alberghiere                 + 1,99%

Presenze extra-alberghiere        + 9,32%

 

Presenze italiani                       + 3,98%

Presenze stranieri                     + 2,51%

 

                        Permanenza media                   7,54 giorni (erano 7,69 l’anno scorso)

 

 

Giornate di piena occupazione camere nel mese di luglio:           32,63% del totale

 

 

Presenze (per tipologia ricettiva):

 

in aumento                    à         3/4/5 stelle, campeggi, b&b, case per ferie

in diminuzione               à         1/2 stelle, Rta, colonie, affittacamere

 

 

Presenze italiane:

 

in aumento                   à         Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Umbria, Campania

stabili                           à         Emilia Romagna, Trentino, Lazio

in calo                          à         Alto Adige, Liguria, Marche

 

 

Presenze straniere:

 

in aumento                   à         Danimarca, Francia, Polonia, Cekia, Russia, Irlanda, Svezia

stabili                           à         Austria, Svizzera

in calo                          à         Belgio, Germania, Olanda, Regno Unito

 

 

Presenze per località:

 

Milano Marittima           + 2,88%

Cervia                           + 3,33%

Pinarella                       -  2,02%

Tagliata            + 0,52%

 

Periodi con presenze superiori allo scorso anno: 1/3, 5/10, 13/14, 16/17, 20/24, 26/31 luglio

 

 

SITUAZIONE 7 mesi:           1 GENNAIO / 31 LUGLIO

 

Arrivi:                 399.161      – 4,79%

Presenze:      2.211.399      – 2,34%

 

di cui                                                  Presenze alberghiere             -  4,18%

                                                           Presenze extralberghi            + 4,57%

Il commento dell’Assessore al Turismo, Nevio Salimbeni:

 

LUGLIO MOLTO POSITIVO

MA LA STAGIONE E’ ANCORA IN ROSSO

 

“Analizzando le statistiche di luglio mi sembra emergano principalmente tre dati:

 

1)     il cattivo andamento di giugno, dovuto principalmente alle condizioni meteo a cui i turisti sono sempre più legati, ha fatto posticipare molte vacanze in luglio così come si sono anticipate, in questo caso più per ragioni legate ai prezzi, alcune delle vacanze che normalmente si svolgevano in agosto. Questo, insieme con il gran caldo, ha portato questo mese a segnare un record storico: mai così tanti arrivi e tante presenze a luglio dagli anni ’90 in poi. Naturalmente parliamo di numeri e di ricettivo, non sono in discussione le difficoltà strutturali di una  parte del nostro tessuto turistico (commerciale, ristorativo, ecc.) e di certe tipologie di ricettività. Così come sono evidenti i risultati dei cambiamenti socio-economici  in corso (vacanze più brevi, richiesta di prezzi minori, costi fissi in aumento, ecc.);

 

2)     la crisi economica nazionale picchia duro anche sulle vacanze – checché ne dica il fantomatico “osservatorio turistico” della Brambilla – e questo porta molte strutture (o località vicine)  a competere solo  sul prezzo, magari schiacciando gli alberghi delle categorie inferiori. Il prezzo, com’è noto, oggi non è più uno solo ma occorre fare molta attenzione a fenomeni di dumping territoriale che rischiano di far saltare i più deboli. Per esempio, risulta  evidente in luglio il successo di strutture come le “case per ferie” che prendono il posto delle vecchie colonie. Queste strutture sono importanti se condotte pienamente secondo le regole, se invece ci sono fenomeni di concorrenza sleale questo impoverisce il territorio, specie nella zona di Pinarella e Tagliata: in futuro occorrerà fare un’analisi precisa del fenomeno;

 

3)      il dato complessivo dei primi sette mesi evidenzia comunque una flessione  seria degli arrivi e delle presenze, anche se migliore o  in linea con le più importanti destinazioni della nostra Riviera e complessivamente del mare italiano; questa flessione è forte soprattutto nel comparto alberghiero, cioè nel comparto più strutturato, e ci porta a dire che occorrerà quest’anno spingere ancora di più in politiche promo commerciali di destinazione oltre che  provare a rilanciare un prodotto alberghiero che è il primo a soffrire in momenti economici di crisi. Per questo l’amministrazione anticiperà tutte le decisioni in merito – piano di promo commercializzazione, piano degli eventi, ecc. - ed è pronta sin da subito ad un confronto concreto e reale con le associazioni e con i singoli operatori turistici.

 

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