Cervia ha incontrato papa Francesco

     

 

Cervia ha incontrato così per la prima volta, papa Francesco. A differenza degli altri anni, quando le udienze plenarie erano organizzate in sala Nervi, quest’anno la delegazione cervese ha incontrato papa Bergoglio in piazza San Pietro, dove si sono radunate oltre 40 mila persone.

Erano più di 400 i cervesi che hanno assistito all’udienza, il cui programma ha previsto la catechesi, il saluto alle delegazione arrivate da tutto il mondo e poi il ritiro dei doni, tra cui il sale di Cervia. A consegnare la panira con il salfiore è stato il sindaco Zoffoli accompagnato dal vescovo monsignor Lorenzo Ghizzoni, dal vicesindaco Roberto Amaducci,dal nuovo parroco di Santa maria Assunta don Pierre Laurent Cabantous e dal salinaro Sergio Dallamora. Papa Francesco ha assaggiato il sale dolce, apprezzandone le qualità e poi ha ricordato, insieme al sindaco, il cervese Monsignor Mario Marini, grande amico di papa Bergoglio, scomparso nel maggio 2009. Il sindaco ha ricordato che proprio all’interessamento di monsignor Marini, che era segretario aggiunto della Pontificia Commissione Ecclesia Dei,  si deve la ripresa della tradizionale consegna del sale alla mensa pontificia.

Per il sindaco si è trattato di un’emozione particolare, in quanto è stato il terzo pontefice che ha incontrato nei suoi dieci anni da sindaco.

Anche quest’anno il sale consegnato al pontefice è il salfiore, il “fiore della salina”, che viene raccolto a giugno, all’inizio della produzione. È il più pregiato prodotto delle saline, che presenta una grana fine, un minor peso specifico dell’altro sale ed è ancora più dolce del già dolce sale di Cervia.  Questo salfiore era chiamato dai salinari “il sale del Papa”, richiamando l’antica tradizione che per oltre quattro secoli vide i salinari cervesi affrontare un lungo e pericoloso viaggio a dorso di mulo per portare questo prelibato prodotto in Vaticano, dove serviva per la mensa pontificia e per i battesimi nella città di Roma. Iniziata quando il cardinale Pietro Barbo (diventato poi papa Polo II) divenne vescovo di Cervia nel 1444, la tradizione si interruppe nel 1870, in seguito agli eventi della breccia di Porta Pia, che interruppero i rapporti diplomatici tra il Vaticano e l’allora giovane Regno d’Italia. Il cardinale Pietro Barbo aveva pensato di inviare il salfiore a papa Eugenio IV (al secolo Gabriele Condulmer, zio del Barbo per parte di madre) per ringraziarlo della nomina a vescovo di Cervia, allora ricca diocesi (proprio per la produzione del sale) dello Stato Pontificio.

 

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