Cervia al convegno “Ri-conoscere le mafie. Esperienze e prospettive a confronto”

 

Domani 21 febbraio Cervia sarà presente al convegno di studi “Ri-conoscere le mafie. Esperienze e prospettive a confronto” che si svolgerà a Bologna presso la sede della Regione. 

Nella tavola rotonda “Le politiche locali di fronte alle mafie”, a cui parteciperanno anche i comuni di Ravenna, Reggio Emilia, Casalecchio di Reno, la  Regione Emilia-Romagna, la Luiss University e il Deputato al Parlamento Europeo Salvatore Caronna, l’Assessore alla Programmazione Urbanistica e Pari Opportunità Fabiola Gardelli, presenterà l'esperienza del recupero dell’alloggio sottratto alla mafia per la realizzazione di una Casa Rifugio.

 

L’immobile, confiscato in via definitiva alla criminalità organizzata e assegnato al Comune di Cervia inizialmente era destinato ad alloggi di emergenza per famiglie in difficoltà poi l’anno scorso, la Giunta ha deciso di realizzare anche a Cervia un importante servizio di supporto alle donne vittime di violenza e ai loro figli.

I lavori di ristrutturazione e i nuovi arredi sono stati cofinanziati, nella misura del 70%, dalla Regione Emilia Romagna grazie ai contributi connessi all’attuazione della l.r. n.3/2011 “Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile

 

<<Dalla lettura dei documenti relativi al sequestro dell’immobile e al trasferimento al comune di Cervia per finalità sociali- dichiara l’Assessora Fabiola Gardelli - si scopre che la persone condannate per gravi fatti criminosi, svolgevano la loro attività illecite a Reggio Calabria ma anche in Piemonte e Lombardia. Di tutti i beni sequestrati, per un valore di dodici miliardi di vecchie lire (i fatti risalgono al 1994) i criminali possedevano a Cervia un rimorchio per barca e una porzione di villetta poco distante dal mare. Per fortuna quindi nessuna attività mafiosa risulta aver attecchito sul nostro territorio e perché questo non cambi dobbiamo continuare a promuovere la cultura della legalità che contraddistingue il nostro territorio. Così come recita il testo della legge regionale, che in due anni ha finanziato ben 46 progetti per la prevenzione del crimine organizzato mafioso, la cittadinanza responsabile, la coesione e la solidarietà sono l’antidoto migliore per mantenere le nostre città libere dalle mafie>>.

 

Torna indietro

Utilizzando il nostro sito, accetti il nostro uso dei cookie, per una tua migliore esperienza di navigazione. Leggi tutto...