Cervia al convegno internazionale sui “patrimoni dissonanti” delle città.

Cervia al convegno internazionale sui “patrimoni dissonanti” delle città

La Delegata ai beni culturali Federica Bosi ha portato l’esperienza di Cervia sul recupero dei bunker

 

Si è svolto a Forlì il 12 e 13 aprile un convegno internazionale dal titolo “Il patrimonio dissonante nelle città europee. Creare una narrazione europea per i patrimoni scomodi attraverso la partecipazione dei cittadini”.

I “patrimoni dissonanti” sono quelle strutture, oggetti, manufatti che possono dare origine a interpretazioni conflittuali o contrastanti da parte di gruppi socio-culturali diversi o dallo stesso gruppo che cambia idea nel corso del tempo. Tipici esempi di patrimonio dissonante sono le opere architettoniche lasciate dalle dittature quando le società diventano democratiche, ricordi di dolorose esperienze storiche tra cui genocidi, schiavitù, segregazione razziale.

L’iniziativa è stata organizzata da FARO project Associazione per la promozione e l'attuazione della Convenzione di Faro (Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, ratificata anche dall’Italia) e da ATRIUM, rotta culturale europea sulle architetture dei regimi totalitari del XX secolo nella gestione urbana, di cui anche il Comune di Cervia fa parte, con lo scopo di incoraggiare la partecipazione democratica dei cittadini alla fruizione del patrimonio culturale europeo e il loro coinvolgimento nelle strategie comuni di valorizzazione e comprensione del patrimonio stesso.

La Delegata ai beni culturali Federica Bosi è intervenuta con la relazione “I bunker di guerra nella costa romagnola”, portando l’esperienza del recupero dei bunker a Milano Marittima, della creazione di un percorso museale attraverso visite guidate e delle varie collaborazioni col mondo accademico.

 “ Siamo onorati – ha evidenziato Federica Bosi - di aver preso parte ad un convegno di così alto livello, in cui si è analizzato un tema culturale di particolare delicatezza e assai controverso. Valorizzare certi patrimoni non sempre è facile, proprio perché richiamano periodi bui della storia. Attraverso l’opera di recupero dei bunker vogliamo accompagnare i cittadini, soprattutto i più giovani verso una fruizione consapevole del bene storico affinché ne traggano il grande vantaggio di un arricchimento culturale ed identitario.Le potenzialità che il nostro progetto offre sono davvero molteplici. Oltre ad aprire le porte a studenti e ricercatori universitari, Cervia vuole ospitare tra i suoi bunker anche rassegne artistiche e istallazioni contemporanee e accogliere gruppi di turisti sempre più numerosi e interessati a scoprire nuovi percorsi storici, rispondendo in tal modo ad una richiesta sempre più esigente in termini di qualità di offerta turistica."

 

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