Approvato all’unanimità dal Consiglio comunale il Regolamento per il funzionamento della consulta comunale per l’innovazione

 

La Consulta comunale per l’Innovazione costituisce un momento istituzionale per creare un gruppo di lavoro, non gerarchico tra il Comune e i principali interlocutori operanti sul territorio: politica, amministrazioni, imprese, associazioni e fondazioni, al fine di esplorare nuovi modelli di partecipazione pubblico-privato per individuare i bisogni prioritari della città e pianificare iniziative progettuali da realizzare.

 

La Consulta è  un gruppo di lavoro nell’ambito dell’innovazione e delle nuove tecnologie, nel quale l’Amministrazione comunale assume un ruolo di coordinamento dei vari portatori d’interesse (stakeholders), i quali potranno esprimere le idee, supportare iniziative da intraprendere e le diverse fasi progettuali, per verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati nei tempi stabiliti.

 

La Consulta inoltre  si prefigge di sensibilizzare e stimolare le istituzioni pubbliche e la comunità cervese sulle problematiche emergenti; sviluppare, sostenere le attività in ambito dell’innovazione, favorire una lettura costante, puntuale e precisa delle problematiche legate allo sviluppo tecnologico, di inserimento nel contesto cittadino, di sviluppo economico e turistico.

 

La Consulta è composta da vari enti, associazioni e operatori che operano sul territorio cervese che ne facciano richiesta. In prima composizione  è formata da Ascom Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, CNA, Cooperativa Bagnini, CerviaTurismo, Consulta del volontariato. Fa parte di diritto della Consulta un rappresentante della 1ª Commissione consiliare. Presiede la Consulta la persona con la delega all’Innovazione tecnologica o suo sostituto competente.

 

Il consigliere delegato all’innovazione tecnologica Gianni Bosi ha dichiarato: <<L’approvazione di questo regolamento fa parte del progetto più ampio Smart Cervia. Il comune deve esplorare nuovi modelli di partecipazione per riuscire a far convergere settori del pubblico con quelli del privato, affinché i principali interlocutori operanti nel nostro territorio possano esprimere le loro idee, coordinare e supportare le molteplici iniziative da intraprendere e le diverse fasi progettuali. E’ compito della politica favorire e sostenere questo sistema. Gli investimenti necessari dovranno giungere principalmente da questo tipo di sinergia, poiché in tal modo, vi sarà una distribuzione e una condivisione del rischio fra tutte le parti coinvolte. Questo approccio faciliterà così l'abbandono di iniziative individuali, attuate da singoli o da piccoli gruppi, per confluire, con uno sforzo comune, in un progetto unico e coordinato da tutti gli attori coinvolti>>.

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