Hera: Economia Verde
Hera per l’economia verde: nel ravennate il recupero vale 3,3 mld di euro
Pubblicata la nuova edizione del report di Hera sulla tracciabilità dei rifiuti. Importanti le performance realizzate nell’area di Ravenna, dove l’RD si attesta al 55,4%. La multiutility porta a effettivo recupero il 93% di quanto correttamente differenziato dai cittadini. L’economia verde nel territorio ravennate, ogni anno, muove 3,3 miliardi di euro di fatturato e impiega oltre 5.300 lavoratori.
Nel territorio di Ravenna RD al 55,4%, con oltre 5.300 persone impiegate da aziende e impianti dell’indotto
L’ambiente chiama e il territorio di Ravenna, con l’aiuto di Hera, risponde. La raccolta differenziata, infatti, si è attestata nel 2017 al 55,4%, con una raccolta pro-capite di 437 kg per abitante che si avvale anche di 22 centri di raccolta. Hera conferma così il proprio ruolo nel cuore di un’economia virtuosa che ogni anno muove 11 miliardi di euro di fatturato, di cui 3,3 dal solo territorio ravennate, dove le attività collegate alla prima destinazione e al recupero dei rifiuti danno lavoro, attraverso 34 impianti e 31 aziende, a oltre 5.300 persone.
Tracciabilità dei rifiuti: con Hera a effettivo recupero il 93% del materiale differenziato
Le performance ambientali della multiutility, del resto, trovano conferma anche allargando il perimetro della ricognizione. Sull’intero territorio raggiunto dai servizi di Hera, infatti, la raccolta differenziata supera il 60%, ben al di sopra della media nazionale, con un dato pro-capite che si attesta a 276 kg di rifiuti per abitante e una percentuale di materiale differenziato portato a effettivo recupero che raggiunge il 93%. È quanto emerge dalla nuova edizione di Sulle tracce dei rifiuti, report sulla tracciabilità dei rifiuti presentato questa mattina alla Fiera Ecomondo di Rimini, che entra anche nel dettaglio dei diversi materiali: si va dalla plastica, con 28 kg raccolti per abitante e il 71% di materia portato a recupero, fino al vetro, con una raccolta pro-capite di 35 kg e un recupero che raggiunge il 96%, passando per tanti altri materiali fra cui la carta, con 61 kg raccolti per ogni abitante e una quota di materia effettivamente recuperata che tocca il 95%. Il report – forte di ulteriori evidenze dedicate a verde, organico, metallo, legno e ferro - offre così un’ampia panoramica sul mondo del recupero e rende conto del nesso fra la qualità della raccolta differenziata effettuata dai cittadini e i benefici che derivano loro sia dal punto di vista ambientale che da quello economico, con un risparmio annuo che nel 2017 è stato stimato in circa 31 euro a famiglia, pari al 13% della bolletta.
“Quando si parla di rifiuti – commenta Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera le soluzioni facili non esistono e la strada maestra deve passare attraverso significativi interventi di infrastrutturazione industriale, che mettano in sicurezza i territori serviti, scongiurino situazioni di emergenza e favoriscano in maniera credibile il conseguimento degli ambiziosi obiettivi di sostenibilità indicati a livello internazionale. Da questo punto di vista – prosegue il Presidente della multiutility – Hera continua a seguire una strategia di lungo periodo fatta di programmazione e importanti investimenti, testimoniata anche pochi giorni fa dall’inaugurazione dell’impianto per la produzione di biometano dai rifiuti organici a Sant’Agata Bolognese. D’altra parte – conclude Tommasi – occorre che anche le istituzioni competenti facciano la loro parte, armonizzando le normative di settore a uno scenario sempre più sfidante, destinato a complicarsi anche in ragione del blocco all’importazione dei rifiuti verso la Cina.”
“I tanti capitoli del nostro impegno a favore dell’economia circolare – aggiunge Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera – esprimono un approccio che affronta il problema delle risorse a 360 gradi, senza ridurlo alla gestione della sua sola coda, cioè degli scarti. Sottoscrivendo ad esempio il Global Commitment della Fondazione MacArthur sulla riduzione dell’inquinamento da fonti plastiche – prosegue l’AD della multiutility – ci siamo dati l’obiettivo, entro il 2025, di aumentare del 70% la nostra produzione di plastica riciclata, contribuendo così con 250 altre aziende a tracciare quella “line in the sand” che descrive in maniera evocativa il senso di questo importante protocollo internazionale, nel cui solco il tema della raccolta diventa parte di una più ampia azione collettiva che guarda anche e soprattutto alla sorgente del problema, puntando su partecipazione, innovazione e capacità industriale. Su tutti questi fronti noi vogliamo continuare a dire la nostra, mettendo sempre più a frutto la posizione di leadership che nel campo della plastica ci deriva dall’acquisizione di un’eccellenza come Aliplast. D’altronde – conclude Venier - nell’interesse dell’economia circolare sono fondamentali anche le varie iniziative che abbiamo intrapreso in materia di efficienza energetica, e grazie alle quali registriamo importanti risultati in termini di riduzione dei consumi, decarbonizzazione e promozione di quelle energie rinnovabili con cui, non a caso, alimentiamo già tutte le nostre attività.”
Link Utili:
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