Gruppo archeologico cervese.

GRUPPO ARCHEOLOGICO CERVESE
Torre San Michele
Da alcuni mesi si è accesa, fra i cittadini sensibili alle tematiche culturali e sulla stampa locale, l'attenzione attorno ai diversi reperti archeologici trovati nel territorio cervese e dalla Soprintendenza Archeologica esposti in Musei o riposti in depositi e magazzini.
Ritengo opportuno ricordare brevemente,senza ordine cronologico,quali sono:il ritrovamento di un sito abitato dell'età del bronzo in Valle Felici ha portato alla luce vasellame di uso domestico; punte di frecce in selce, ecc.;un'ansa di vaso di bronzo a Montaletto;un'ara marmorea; vari tipi di vasellame di epoca repubblicana ed imperiale; un fallo marmoreo votivo (ora trafugato) di epoca imperiale;due anfore funerarie rinvenute a metà strada fra S.Martino e la Madonna del Pino del V-VI sec.d.c.; una statuetta in marmo raffigurante il Dio Mitra proveniente da Pisignano ed ora custodito presso il Museo archeologico di Ravenna.; monete di diverse epoche; i reperti della nave romana venuti alla luce durante gli scavi delle ghiaine all'angolo fra la statale Romea e la Nullo Baldini nei pressi di Savio,con l'ancora ed il bel fiascone in brunzo;l'effige della Medusa scolpita su pietra d'Istria facente parte di una edicola funeraria di epoca imperiale, ritrovata a Montalettoe custodita nell'omonima Scuola Elementare; su tutto il territorio sono stati ritrovati e raccolti lacerti in marmo,suppellettili in bronzo e vetro. Vanno ricordati ,inoltre,il cippo migliare di Pisignano risalente a Giulio Cesare ed il cippo di epoca bizantina che delimitava i confini della proprietà classense, custodito in proprietà privata a Montaletto Chiesa.Non va dimenticata la documentazione fotografica del ritrovamento della palizzata del porto di epoca veneziana venuto alla luce durante gli scavi della ex sede del Partito Social Democratico in fregio a via Scalette,di fronte alla chiesa di S.Antonio.Infine, ma non ultima, il bel mosaico pavimentale della chiesa di S.Martino prope litus maris del VI-VII sec. d.c. rinvenuto nel 1989 durante gli scavi per la realizzazione di vasche ittiche nei pressi del casello Ravenna. Il ritrovamente fu tempestivamente segnalato alla Soprintendenza da alcuni membri del Gruppo Archeologico Cervese (G.A.C.),il quale,dopo due anni di scavo effettuato dalla Soprintendenza Archeologica ha voluto pubblicare i risultati in un volume dal titolo appunto S.Martino Prope Litus Maris(S.Gelichi-M.G.Maioli-P.Novara-M.L.Stoppioni) Edizione All'insegna del Giglio, Firenze,1996.
Agli appassionati di storia archeologica ai cittadini e ai turisti si possono offrire solo le immagini fotografiche pubblicate nel libro poiché da diversi anni giacciono in depositi comunali. In attesa di essere restaurati E' ormai inderogabile individuare a Cervia un luogo atto a raccogliere questi tesori.
Il recente incontro avvenuto col Sindaco e le Associazioni culturali interessate aveva come scopo la richiesta di costituire se non un museo almeno un "antiquarium".( Il Gruppo Archeologico Cervese avanza la proposta di ubicarlo nell'edificio ,ormai in abbandono, dell'ex sede C.R.A.L. Dopolavoro salinai).Il Sindaco Zoffoli che durante l'incontro si è dimostrato sensibile e disponibile ai problemi posti non nascondendoci le difficoltà finanziarie in cui versano oggi i comuni specie nel settore culturale,ha informato dei colloqui preliminari avvenuti con la Fondazione Ravenna Antica la quale ha ipotizzato la possibilità di trasferire a Cervia nel magazzino Torre, per l'estate-autunno 2007, la Domus del Triclinio. Per l'occasione la Fondazione si farebbe carico del restauro dei mosaici di S. Martino per esporli a fianco della Domus: fatti salvi eventuali problemi tecnici.(I muri del magazzino trasudano ancora di sale e le colle usate per il restauro potrebbero risentirne) Sarà comunque compito degli esperti della Soprintendenza dare il consenso all'operazione.
Un'altra indicazione che trova il G.A.C. favorevole,è la richiesta presentata da privati di realizzare, con la partecipazione delle Associazioni Culturali, nei pressi del ritrovamento della chiesa di S.Martino, un "punto di ritrovo archeologico" che prevede la ricostruzione in superfice del perimetro della chiesa e la realizzazione del mosaico pavimentale.All'interno del fabbricato esistente, opportunamente ampliato a museo-antiquarium,l'ubicazione di reperti archeologici giacenti nei depositi della Soprintendenza a Ravenna e a Bologna. Sono tutte occasioni da non perdere.
Paolo Ancarani seg. G.A.C.
Ispettore Onorario per l'archeologia Cervia-Cesenatico

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