Dal 30 ottobre al 20 novembre mostra di Antonio Casali.

Dal 30 ottobre al 20 novembre mostra di Antonio Casali al Magazzino del Sale Torre

Si inaugura domenica 30 ottobre, alle ore 17, la mostra "Quel che resta (se resta)" del pittore Antonio Casali, che rimarrà allestita nei Magazzini del Sale Torre fino a domenica 20 novembre.
La mostra, il cui titolo è preso in prestito da Eugenio Montale, si compone di due sezioni, comprendenti un corpus di opere recenti (imperniate sulla poetica del mito) e un altro di opere precedenti, esplicative del percorso creativo dell'artista.
La prima sezione, che ha come sottotitolo ".. che te specchi nell'onde del greco mar.. (U.Foscolo, "A Zacinto"), pone, nei soggetti dipinti, il confronto tra il "mito del bello" dell'arte classica e il mondo, ormai scomparso, dei pescatori, entrambi espressi con una visione di degradante abbandono in un richiamo continuo di metafore dove i paesaggi e le figure dell'intimo sono sospesi in poetiche atmosfere metafisiche.
Nella seconda sezione, che ha come sottotitolo "..Il mutamento è veloce più del battito d'ali di una mosca" (Simonide VII secolo a.C.), emerge, dalle opere, un dilatato senso del tempo, espanso nello spazio memoriale delle origini, dove il sogno non osta alla verità di un realismo greve dell'esistere e dove il luogo delle radici diventa mitografia per immagini.
Antonio Casali nasce a Cesenatico (FC) nel 1940 da una famiglia di pescatori. Il suo percorso artistico inizia all'età di 12 anni sotto la guida del pittore Natalino Arfelli.
Più tardi frequenta il Liceo Artistico e l'Accademia di Belle Arti di Ravenna con i maestri Teodoro Orselli, Giulio Ruffini, e Umberto Folli che imprimeranno la svolta definitiva alla sua formazione artistica avvicinandolo alla corrente verista di Guttuso dalle cui opere attinge molto della sua creatività. Laureato in Architettura, attualmente, oltre che dedicarsi alla pittura, tiene corsi di disegno e storia dell'arte presso le Università Popolari. Ha esposto in molte collettive e personali riscuotendo notevoli consensi di critica. Hanno scritto di lui: Silvia Arfelli, Marina Casalboni, Enzo Dall'Ara, Gianmaria Fonte-Basso, Antonio Lombardi, Giacomo Mascellani, Gabriella Niero, Orlando Piraccini, Franco Rebellato, Rosanna Ricci.
Sull'arte di Casali, il critico d'Arte Enzo dall'Ara, che presenzierà la mostra, scrive: ".….Antonio Casali, "voce" pittorica di rilievo nel panorama espressivo contemporaneo, che, dalla natia Cesenatico, acutamente narrata nella sua aspra anima marinara, ha dischiuso, ora, orizzonti più vasti, espansi agli ambiti culturali del mito antico. Come affidata a un diario autobiografico ad immagini figurative, la sua intima poetica ha sempre dichiarato, in una visione realistica permeata da accordi surrealisti e metafisici, la verità dell'infanzia e dell'adolescenza, consacrate al lirico o drammatico mondo del pescatore e del suo mare (…..) Su spiagge aperte e silenti, intime ed essenziali, si susseguono, quindi, consecutivi piani strutturali, che accolgono relitti del presente e resti di sculture e templi annosi. In tali ambienti ed atmosfere del ricordo si svolge l'ardua fatica di pescatori in lotta con l'impeto del mare o si rapprende la sosta di un'attesa inquieta o il respiro immaginifico del sogno. Scaturisce, allora, l'intensa emozione di un'interiorità fremente, di un dinamismo vitale e di una propensione meditativa che su cieli incombenti ricercano la possibile speranza della quiete…. Così, il dissolvimento e l'abbandono delle età del mito, pur riecheggiando l'ineludibile processo della disillusione esistenziale dell'artista, non tacciono la volontà di rigenerazione che dall'empito creativo scorre sui dipinti. "Quel che resta (se resta), titolo montaliano (….) enuncia una solitaria e solerte riflessione sulla realtà attuale, obnubilante e distratta, ergendo anche un drastico monito all'invasiva disattenzione della società contemporanea. Qui riposa la potenza di un'arte che non rassegna sconfitte, ma che lotta, in silenzio, contro la stasi del pensiero. Antonio Casali, architetto nella vita e nell'arte, eleva e struttura spazi architettonici della mente, che si proiettano al futuro lungo i solchi solidi e immortali dell'inestimabile e suprema cultura occidentale."

La mostra rimarrà aperta dal 30 ottobre al 20 novembre nei seguenti orari: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì dalle 15 alle 18.30; giovedì dalle 10 alle 12; sabato e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.

L'Ufficio stampa
Cervia, 28 ottobre 2005


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